"Oggi ho presentato la mia dichiarazione di formale rinuncia alla carica di consigliere della Città Metropolitana di Roma. Il mio ruolo di vicequestore che lavora nella Capitale, infatti, mi impedirebbe potenzialmente di partecipare alla vita dell'ente romano. Ritengo singolare che esistano norme che consentano di fare il sindaco fuori dal territorio del Comune di Roma e che non consentano di fare il consigliere nell'ente di 2 livello città metropolitana, ma adesso questa è la legge e io, da sindaco - sebbene perfettamente eleggibile e compatibile nella città di Nettuno - potrei invece essere potenzialmente incompatibile per incarichi elettivi a Roma dove lavoro, e quindi come uomo di legge, ho l'obbligo morale e civile di osservarla".

Così Angelo Casto, sindaco del MoVimento Cinque Stelle a Nettuno, all'indomani dell'elezione alla città Metropolitana di Roma.

"Tutto ciò - spiega Casto - avviene a causa della norma relativa alle elezioni di secondo livello per le Città Metropolitane che, non in perfetta sintonia con l'articolo 51 della Costituzione a garanzia del diritto all'elettorato passivo, non sono chiare ponendo potenziali profili di incompatibilità nel caso di funzionari di pubblica sicurezza come me".

"Sono sicuro che il mio passo indietro e la mia scelta di responsabilità, condivisa con gli eletti e il sindaco della Città Metropolitana, sarà compresa e accolta dalla maggioranza dei cittadini che sono e restano gli unici veri giudici dei loro rappresentanti politici. Ringrazio infine tutti i portavoce del MoVimento Cinque Stelle - ha concluso Casto - che mi hanno sostenuto per la città metropolitana riponendo la loro fiducia sulla mia persona".