Nessun marciapiede; persone - soprattutto migranti dei due centri accoglienza siti a distanza di qualche chilometro - che camminano a piedi, giorno e notte, lungo le cunette; illuminazione che arriva fino alla Zona Artigiana e riprende nel tratto urbano di Tre Cancelli, per poi fermarsi di nuovo; incroci pericolosi.

Sono queste alcune delle criticità che automobilisti e residenti, in due o tre nostri passaggi in zona, hanno voluto evidenziare per quanto riguarda la direttrice Nettuno-Cisterna e, in special modo, per le strade comunali e provinciali via Scipione Borghese e via Santa Maria Goretti, ossia quelle dove, nel giro di tre giorni, si sono verificati gli incidenti mortali che sono costati la vita al 47enne di Cori Adamo Antonio Sangiorgi e al 21enne di Anzio Giulio Maria Parente.

Tralasciando una riflessione sullo stato dell’asfalto - pessimo come in gran parte della città -, le persone hanno voluto mettere in risalto, vedendoci armati di taccuino e macchina fotografica in occasione dei fatti di cronaca sopra citati, la poca sicurezza che si riscontra lungo le due strade.

Per quanto riguarda via Scipione Borghese, l’emergenza è soprattutto legata all’assenza di marciapiedi dalla cantina sociale fino a Tre Cancelli: una carenza, questa, che si è fatta più grave dopo l’apertura di un centro accoglienza per richiedenti asilo nella Zona Artigiana, con gli stranieri che lasciano e raggiungono la struttura di via Andrea Doria a piedi o in bicicletta.

Anche la mancanza di guardrail in alcuni punti, gli incroci molto pericolosi e spesso mal segnalati, infine la mancata potatura (in tempi recenti) di alcuni degli alberi, rappresentano gli altri problemi.

Per quanto concerne via Santa Maria Goretti, ossia il proseguimento di via Borghese, la criticità fondamentale è sicuramente l’assenza di illuminazione nel tratto precedente e successivo alla borgata di Tre Cancelli.

In più, l’incrocio con via dello Scopone risulta essere molto pericoloso, così come mancano di sicurezza le curve dove è avvenuto l’incidente di Sangiorgi.

Insomma, due strade per le quali gli enti competenti dovranno pensare interventi in tempi brevi, al fine di scongiurare pericoli futuri e dare risposte ai cittadini che, da tempo, chiedono attenzione per la zona in cui vivono.