Si fa sempre più difficile, a Nettuno, la questione legata al mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti della Ipi. Infatti, nella giornata di ieri, sono fallite le trattative fra i sindacati e il commissario prefettizio dell’appalto - Mario Moriconi - inerenti le procedure di raffreddamento aperte insieme allo stato d’agitazione. In sostanza, le casse del commissario sono vuote e, di conseguenza, al momento non c’è possibilità di pagare né gli stipendi né tantomeno le altre spese della ditta.

Cosa significa tutto ciò? Il rischio è che si vada incontro a uno sciopero del personale in servizio, che dovrà essere comunicato con almeno dieci giorni di preavviso e dovrà avere luogo prima del 15 dicembre, quando inizierà il periodo di franchigia coincidente con le festività natalizie.

Tra l’altro, sembrerebbe che - al di là delle parole pronunciate nell’incontro coi sindacati di oltre una settimana fa - il Comune non abbia inviato alcuna comunicazione ufficiale al commissario circa la possibilità di versare 425mila euro (questa la cifra trapelata ieri) nelle casse della Ipi.

Dal canto suo, invece, Angelo Casto ha voluto specificare il ruolo del Comune in questa delicata situazione: «Assicuro alla città che la vicenda è stata oggetto di completa disamina interna e che è prioritario sia l’interesse alla pulizia del territorio, sia il mantenimento dei livelli occupazionali e il sacrosanto e doveroso pagamento delle retribuzioni ai dipendenti che responsabilmente stanno svolgendo il loro compito; in tale contesto - ha affermato - devo anche garantire le risorse finanziarie per tutti gli altri servizi essenziali della città. In ogni caso, sia per la legge, ma anche per l’impegno che assumo, sarà prioritario, rispetto a ogni ulteriore atto, il pagamento della retribuzione scaduta e non pagata. Per tutto quanto sopra, ogni ufficio sta lavorando per la soddisfazione di tutte le esigenze indicate con mia precisa disposizione che le retribuzioni abbiano il giusto e prioritario peso».