Continua a far discutere, a Nettuno, la situazione legata allo stadio di baseball “Steno Borghese” e alla decisione della Giunta comunale di approvare un tariffario per l’utilizzo del campo e delle strutture annesse, oltre che l’introduzione di cauzioni per poter “prenotare” l’uso dell’impianto.

In attesa della conferenza stampa in programma oggi pomeriggio - alle 17.30 - proprio nei locali del “Borghese”, indetta dalla società “Nettuno Baseball City”, sono i consiglieri comunali d’opposizione Fabrizio Tomei, Lorenza Alessandrini e Claudio Dell’Uomo a rendere nota la loro posizione, auspicando una mobilitazione popolare.

«Un documento assurdo e tariffe che sembrano completamente inappropriate - hanno dichiarato i tre politici di centrodestra in riferimento alla delibera di Giunta -, con il Comune che tiene per sé la gestione del bar e si riserva degli spazi pubblicitari. Ora, una società che investe nello sport, che sappiamo tutti essere investimenti a fondo perduto, senza alcun ritorno, perché dovrebbe riempire uno stadio? Per dare visibilità al Comune e per far arricchire chi gestirà il bar? Il sindaco Casto si deve ricordare che a Nettuno, dopo la Festa della Madonna, il baseball è un’istituzione».

Da queste considerazioni parte l’affondo, anche a mo’ di provocazione: «Invitiamo la prima squadra cittadina ad andare a giocare altrove e, soprattutto, invitiamo tutti gli appassionati di baseball e tutti i nettunesi veri a scendere in piazza per protestare contro questa situazione. Lo sport va incentivato e non certo boicottato. Chiederemo in Consiglio comunale la revoca di questo atto che penalizza lo sport cittadino».

Una posizione durissima, dunque, quella di Tomei, Alessandrini e Dell’Uomo, che si conclude con una riflessione dal sapore storico: «Il baseball, dal dopoguerra, ci ha fatto distinguere in Italia e in Europa: oggi - hanno sottolineato i tre consiglieri - ci troviamo di fronte a un atteggiamento incomprensibile, che non tutela neanche la storia».