E' previsto per domani 26 gennaio, il secondo incotro tra l’Amministrazione consortile dell’Ente di Bonifica di Latina e le sigle sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Filbi-Uil.

All’ordine del giorno le Convezioni Regione Lazio/Ente di Bonifica; Vertenza ATO/Ente di Bonifica; Risorse finanziarie anno 2016 e loro utilizzo; Organizzazione del lavoro e del personale; Operatività dell’Ente; Legge di Riordino Sistema Bonifica nel Lazio.

“Nell’incontro,- afferma Ermanno Bonaldo, Segretario generale della Fai-Cisl del Lazio – si tenterà di trovare soluzioni alla attuale non sostenibilità economica dell’Ente”. Nei giorni scorsi ai 130 lavoratori sono state pagate solo 4 delle 6 mensilità arretrate riconfermando così, anche nel 2016, le incertezze dell’anno precedente. “L’attuale condizione finanziaria, – afferma Bonaldo –  ormai  non riconducibile  ad una situazione transitoria né straordinaria, bensì strutturale,  richiede l'immediato avvio di una politica di efficientamento che sfoci in tempi brevissimi nel provvedimento legislativo di riordino dell’intero settore. Il Sistema Bonifica del Lazio (il Lazio è una delle Regioni a più alto rischio idrogeologico in Italia) necessita di interventi  concreti e risolutivi, non più procrastinabili. La Fai-Cisl propone, nell’ambito della Legge di Riordino del Sistema Bonifica del Lazio, un incentivo all’esodo con risorse previste dalla stessa legge, valorizzazione delle figure professionali esistenti per rispondere al meglio ai nuovi compiti dell’Ente e all’inserimento, qualora non presenti, di figure altamente qualificate necessarie a rendere il Consorzio maggiormente efficiente. Inoltre, in aggiunta a quanto stanziato dalla Regione tramite il nuovo modello di convenzione, che regolerà i rapporti tra Regione, Province e Consorzi di bonifica, a partire dal 1° gennaio 2016, è necessario che arrivino al Consorzio le risorse dovute per i servizi erogati ad Acqua Latina, ad oggi oggetto di contenzioso tra i due Enti, e la puntuale riscossione dei ruoli – conclude Bonaldo - E essenziale prevedere un percorso di stabilizzazione degli attuali lavoratori stagionali che da anni prestano la loro attività nella -prima linea- manutenzione e tutela del territorio”.