Anche la consulta dei consumatori della provincia pontina si schiera contro l'ingresso di Acea nella gestione di Acqualatina. L'associazione a tutela degli utenti spiega le proprie perplessità in una nota.

"L’OTUC (Organismo di Tutela degli Utenti e Consumatori del servizio idrico integrato) e la Consulta Provinciale degli Utenti e Consumatoriesprimono tutta la loro preoccupazione per le notizie sempre più frequenti secondo le quali la struttura societaria di Acqualatina potrebbe in tempi relativamente brevi mutare con l’ingresso di Acea quale socio privato al posto di Veolia. La preoccupazione deriva dal fatto che Acea, la quale gestisce oltre l’ATO 2 Roma anche l’ATO5 Lazio Meridionale – Frosinone, sta da tempo suscitando numerosi malumori tra gli utenti della provincia di Frosinone a causa dei disservizi, perdite idriche non riparate e carenze nell’erogazione dell’acqua non risolti da anni. Inoltre dagli utenti sono evidenziati consistenti aumenti del costo dell’acqua a fronte di un servizio non in linea con i dettami della legge e dello stesso contratto di servizio. A riprova di ciò, citiamo il documento inviato al Presidente della provincia di Frosinone dall’OTUC di detta provincia, con il quale si raccomanda che la Conferenza dei Sindaci dell’ATO5 si esprima in maniera contraria all’incorporazione dell’ATO5 Frosinone da parte dell’ATO2 Roma.

Come se ciò non bastasse, si evidenzia che proprio Acea ATO2 con una recentissima Deliberazione dell’Autorità Antitrust, emessa il 16 dicembre 2015 a seguito di una lunga e complessa istruttoria svolta con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, è stata pesantemente sanzionata complessivamente per un milione e mezzo di euro per una serie di pratiche commerciali scorrette. E’ appena il caso di notare che tale sanzione non è la prima che ACEA subisce in quanto,  a causa di irregolarità rilevate nella sua gestione del servizio elettrico e gas, ha subito ripetute sanzioni da parte delle Autority già dal 2009. Nel caso in questione queste pratiche, secondo quanto accertato dall’Antitrust, sono consistite tra l’altro  nella mancata effettuazione delle letture periodiche dei contatori, nella mancata acquisizione delle autoletture degli utenti, con conseguente fatturazione sulla base di stime errate o eccessivamente elevate o con l’invio di fatture di conguaglio di elevata entità elevata e nel mancato rispetto della periodicità di fatturazione. Dopo l’emissione di tali fatture, alla scadenza del termine per il pagamento sono state immediatamente avviate le procedure per morosità, minacciando il distacco dell’utenza, ponendo in essere condotte caratterizzate non solo da una mancanza di diligenza, ma anche di carattere aggressivo, tali da determinare negli utenti un indebito condizionamento Inoltre, l’Antitrust ha messo in luce inerzie nella fase di gestione dei reclami e delle richieste di prestazione presentati dai consumatori, ostacolando l’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori e condizionandoli con la minaccia del distacco della fornitura anche se era ancora pendente il reclamo approfittando della particolarità del Servizio idrico integrato.

L’OTUC e la Consulta dei Consumatori di Latina nutrono pertanto il timore che quanto evidenziato per l’ATO5 e per l’ATO2 possa verificarsi anche nel territorio dell’ATO 4.  Quindi,  nel fare proprie le preoccupazioni manifestate dall’OTUC dell’ATO 5, sia l’OTUC che la Consulta dei Consumatori della provincia di Latina auspicano che i Sindaci ed i Commissari Prefettizi dei 38 comuni che compongono l’ATO4, nonché la stessa Conferenza dei Sindaci della provincia di Latina, vogliano esaminare in maniera approfondita tale eventualità, e, agendo nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini da essi rappresentati, si esprimano in senso contrario alla paventata sostituzione societaria. A tal proposito, ricordiamo che il socio pubblico di Acqualatina rappresentato dai 38 comuni, detiene il 51% delle quote societarie di Acqualatina e pertanto ha il diritto/dovere di esprimere il proprio parere in merito a tale operazione. Auspichiamo pertanto che tale parere sia di segno contrario all’operazione preannunciata. Qualora non vi dovessero essere le condizioni per il mantenimento dell’attuale assetto societario, OTUC e Consulta propongono di ripristinare la gestione interamente pubblica del Servizio Idrico Integrato. Le presidenze di Otuc e Consulta chiederanno di incontrare Commissari prefettizi e sindaci dei comuni dell’Ato 4  unitamente alla Presidente della Provincia di Latina, per rappresentare i loro timori e le preoccupazioni per il futuro del servizio idrico di questa Provincia con le possibili ricadute negative a carico degli utenti tutti".