Doveva essere il valore aggiunto per la campagna elettorale del Pd, la figura capace di attrarre a sinistra una parte dell’elettorato moderato, e se non fossero intervenute le primarie che lo hanno visto opposto ad Enrico Forte, doveva essere il candidato sindaco della città proposto dal Partito democratico. Di Paolo Galante, imprenditore alberghiero e uomo della nomenklatura dell’associazionismo dei commercianti, si sono invece perse le tracce. Dissolto nel nulla, nemmeno un posto nella lista dei candidati del partito.


Ma che fine ha fatto? Lei era il numero 2 del Pd ed è sparito, perché?
«Con molta onestà, avendo perso le primarie, mi sono messo in un angolo e ho aspettato che qualcuno mi dicesse cosa fare, o mi coinvolgesse in un progetto del partito per il quale sono stato candidato alle primarie. Nessuno mi ha chiamato, fino a una settimana fa, quando si è fatto sentire Enrico Forte».

Dal 22 novembre 2015, data delle primarie del Pd, ad oggi sono trascorsi quasi quattro mesi. Cosa voleva Forte?
«Mi ha chiesto se avevo delle persone da mettere in lista, ma gli ho risposto che per rispetto e lealtà verso le persone che mi hanno sostenuto e che rappresento ho bisogno di tornare a confrontarmi con loro ed eventualmente ottenere garanzie su un progetto di città capace di guardare al futuro e allo sviluppo del territorio. Ma francamente temo sia passato troppo tempo. Al posto di Forte mi sarei mosso diversamente».

L'intervista completa in edicola con Latina Oggi (13 aprile 2016)
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