Il colpo da 90mila euro alla Energas di Supino dello scorso 16 gennaio fu architettato da un operaio della società. E' questo il clamoroso particolare emerso nel corso della conferenza stampa che si sta svolgendo presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Frosinone, coadiuvato da quelli di Itri e Fondi. Ad organizzare la rapina è stato infatti, secondo gli esiti delle indagini condotte, C.M., 49enne di Formia e dipendente della ditta. E' stato lui il basista e l'organizzatore della rapina presso l'azienda di via Morolense. Dopo le approfondite indagini condotte dai carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone, diretto dal maggiore Luca Ciabocco e dal colonnello Giuseppe Tuccio, l'uomo è stato arrestato insieme ai quattro complici in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa ieri.

Ad eseguire materialmente il colpo furono in due: S.D.G., 23enne di Formia, ed il suo compaesano E.M., di 35 anni, che, con il volto coperto e armati di pistole giocattolo, si introdussero all'interno della Energas intorno alle 8 di mattina, colpirono in testa il loro complice interno, lo immobilizzarono e, dopo aver messo a segno il colpo da 90mila euro tra contanti e assegni, rubarono anche la sua auto nel parcheggio della ditta, evidentemente con l'obiettivo di non destare sospetti sul coinvolgimento di C.M., ma, visto l'epilogo della vicenda, ottenendo risultati del tutto opposti.

Manette anche per un 33enne di Fondi, P.G., e per una donna di Formia, V.M., di 39 anni, che il 16 gennaio scorso collaborarono al furto facendo da palo e da autista.

Durante le indagini seguite al colpo, è stata effettuata anche una perquisizione nelle abitazioni dei due banditi che materialmente misero a segno il colpo: nelle due case i militari hanno trovato l'abbigliamento usato per la rapina. I quattro uomini sono detenuti nella Casa Circondariale di Frosinone, mentre la donna nel carcere di Rebibbia a Roma. Per tutti e cinque il reato contestato è di concorso in rapina aggravata e sequestro di persona (quest'ultimo reato materializzatosi in quanto, per mettere a segno il colpo, le quattro persone presenti nella sede Energas furono rinchiuse nell'antibagno del piano terra).