Il passo primaverile dell’avifauna vive in queste ore il suo culmine anche nelle isole tirreniche. Anche in quella di Palmarola, piccola e preziosa area di sosta per migliaia di altrettanto piccoli migratori diretti a Nord, e l’unico presidio a barriera delle fucilate e delle trappole dei bracconieri in attesa è rappresentato da due volontari del CABS: niente corpo forestale dello Stato a fermare l’illegalità e la stragi di primavera.
Le ragioni del bilancio statale, sempre più lontane dalle esigenze reali della natura, hanno infatti creato un deserto senza legge, cancellando da tre anni il presidio del CFS in questo sito, e questo nonostante anche l’ISPRA identifichi le isole di Palmarola, Ponza e Zannone come altrettanti punti caldi del bracconaggio italiano.
In effetti anche in questi giorni, esattamente come la primavera del 2015, i volontari del CABS hanno rinvenuto su Palmarola evidenti spiumate riconducibili alla attività venatoria, sempre vietata su quest’isola in tutte le stagioni dell’anno.
A fronte di questa realtà nei mesi scorsi il CABS ha chiesto al sindaco di Ponza l’autorizzazione a effettuare un breve campo di osservazione e tutela dell’avifauna con l’impegno di non alterare minimamente la natura dei luoghi.
La risposta? Un incomprensibile atteggiamento pilatesco del sindaco di Ponza, che di fronte alla nostra richiesta ha negato non solo la possibilità di campeggio, ma anche di sbarco, accampando imprecisate ragioni di sicurezza (quali siano non è dato sapere, considerato che Palmarola non è completamente disabitata). Il sindaco ha poi aggiunto che il fenomeno del bracconaggio è ormai molto ridotto, come sarebbe dimostrato dal citato ritiro del presidio della forestale dettato invece solamente dalla politica di tagli orizzontali attuata dal Governo.
Ora i volontari stanno presidiando l’isola con binocoli e macchine fotografiche, e avuta la notizia, il primo cittadino ha annunciato ufficiosamente l’intenzione di prendere provvedimenti nei confronti di quella che considera un’azione illegale.
Se ciò si verificherà, l’amministratore locale spianerà indirettamente la strada a un’altra e molto più concreta, oltre che dannosa forma di illegalità: il trappolaggio e la caccia illegale agli uccelli migratori di ritorno ai siti di nidificazione.