La linea del rigore imboccata dallâamministrazione commissariale del Comune sul fronte della gestione delle attività sulla marina fa acqua da tutte le parti e mostra i segni evidenti della disorganizzazione degli uffici. Il servizio Urbanistica ha messo in ginocchio nove stabilimenti balneari in nome del rispetto delle regole e dei contratti concessori a suo tempo sottoscritti, mentre il servizio Ambiente dispensa autorizzazioni che appaiono in palese contrasto con le stesse norme. Insomma, la mano destra non sa quello che fa la sinistra, e si può tranquillamente sostenere che mentre i titolari di alcune strutture balneari piangono, altri ridono.
Sul sito del Comune di Latina è stata pubblicata ieri sullâAlbo pretorio on line lâautorizzazione n. 3 per lo svolgimento di attività rumorosa temporanea, rilasciata in favore della ditta titolare dellâunico stabilimento attualmente in possesso dei titoli per aprire le attività stagionali, in quanto è stato lâunico ad osservare lâobbligo dello smontaggio entro il 31 ottobre 2015. La stessa ditta ha chiesto di poter effettuare durante la stagione estiva un certo numero di serate di intrattenimento musicale e danzante, e lâufficio Ambiente, allâesito di una istruttoria, ha deciso di rilasciare lâautorizzazione per effettuare, nei cento giorni di stagione che vanno dal 1° giugno al 15 settembre, ben 42 serate musicali. Lâautorizzazione, accompagnata da una dichiarazione di un tecnico competente in materia acustica e dal parere favorevole di Arpa Lazio, fissa in 67 decibel il valore massimo di immissione in ambiente esterno, e in 5 decibel il valore massimo di immissione in ambiente abitativo notturno. Perché due parametri distinti e così distanti uno dallâaltro?
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (3 maggio 2016)
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