Il procedimento per la variante al Piano particolareggiato di Borgo Piave potrebbe subire qualche variazione in corso dâopera provocata dalla posizione stralciata dellâex sindaco Giovanni Di Giorgi. Il sostituto procuratore Gregorio Capasso aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 7 persone per le ipotesi di abuso dâufficio, violazione delle norme in materia urbanistica e per alcuni anche di falso in atto pubblico. Lo stesso pm aveva chiesto lâarchiviazione per tutti gli assessori coinvolti nella vicenda, con la sola eccezione dellâassessore allâUrbanistica, Giuseppe Di Rubbo, ed aveva rimesso al Procuratore De Gasperis la posizione di Giovanni Di Giorgi relativamente allâipotesi di corruzione legata allâacquisto di un attico da una società che per il 50% apparteneva anche allâex consigliere comunale Vincenzo Malvaso, ritenuto il principale beneficiario della variante oggetto dellâinchiesta. Il Procuratore De Gasperis, a sua volta, aveva «girato» lo stralcio al sostituto Giuseppe Miliano, impegnato anche lui in una serie di indagini sulla pubblica amministrazione, il quale allâesito di una serie di approfondimenti avrebbe ritenuto gli indizi a sostegno dellâipotesi di corruzione troppo deboli per avventurarsi in un processo. Ma rispedendo al mittente (il Procuratore De Gasperis) il fascicolo «nomade» dello stralcio, Miliano avrebbe ravvisato nei confronti dellâex sindaco lâipotesi di abuso dâufficio in concorso con gli altri imputati che dovranno comparire in udienza preliminare il 20 luglio prossimo. Fin qui nulla di nuovo. Ma a forza di peregrinare da un pm allâaltro, la vicenda della cosiddetta variante Malvaso pare abbia finito per arricchirsi di una nuova ipotesi di reato, quella di lottizzazione abusiva.
(Articolo completo su Latina Oggi del 9 Maggio 2016)