La forza intimidatrice di Costantino Di Silvio detto Cha Cha emerge piano piano, dentro un’aula che ospita il pubblico delle grandi occasioni, quello dei processi importanti e il dibattimento «Don’t touch» lo è. E’ in corso l’escussione di uno dei commercianti che praticavano sconti eccellenti all’uomo forte dei Di Silvio e a coloro che si presentavano a suo nome: prima l’uomo dice che negli ultimi anni (dopo il 2001) ha gestito il negozio di abbigliamento solo saltuariamente, poi incalzato dalle domande del pubblico ministero Luigia Spinelli, ammette a bassa voce che sì, «ogni volta era una discussione sullo sconto e io alla fine accettavo perché c’erano altri clienti e non mi andava che sentissero». Perché «con lui, con Costantino Di Silvio, bisognava concordare lo sconto e io lo facevo controvoglia». Ma il commerciante aggiunge poi che la stessa «prassi» si ripeteva con persone che si presentavano a nome di Costantino. Perché succedeva tutto questo, chi era Costantino Di Silvio? E’ stata questa la domanda cardine della mattinata. Il commerciante, alla fine, lo dice: «Per la fama del soggetto... perché è legato a situazioni criminali». E ammette anche che temeva ritorsioni se non avesse fatto quegli sconti e che questo andazzo è andato avanti per molto tempo, «decenni»

Articolo completo su Latina Oggi del 14/05/2016 - Riproduzione riservata