Controlli dei carabinieri nelle scuole della provincia di Latina e di Frosinone, in militari passano al setaccio 40 istituti. Dalle mense, al rispetto dei parametri per le forniture ed i menù, dagli aspetti amministrativi fino allo stato in cui versano aule e più in generale i plessi, il personale del Nas ha effettuato una serie di accertamenti che hanno portato complessivamente a riscontrare 19 irregolarità di cui tre di entità più grave. Verifiche queste, che dovrebbero portare ad interventi mirati finalizzati a regolarizzare le situazioni prima della prossima apertura delle scuole dopo l'estate. 

Sui controlli effettuati però a livello nazionale è intervenuta anche Coldiretti che orienta la propria analisi su quelle che sono le richieste dei genitori soprattutto per quanto riguarda le mense. "È importante - fanno sapere dal Coldiretti -  vigilare sull’alimentazione dei bambini a scuola, in una situazione in cui un italiano su cinque (20%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche di figli o nipoti mentre il 42% la ritiene appena sufficiente" È quanto emerge da una indagine di Coldiretti/Ixè divulgata a commento della conferenza stampa del ministro Beatrice Lorenzin e del comandante del Nas Claudio Vincelli sui risultati delle attività di verifica e controllo svolte dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni nelle mense scolastiche con oltre 2500 interventi mirati eseguiti su tutto il territorio nazionale. "Non è un caso che una netta maggioranza (83%) - sottolinea la Coldiretti - ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 13% ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più. In ogni caso - precisa la Coldiretti - il 52% degli italiani considera il costo delle mense scolastiche adeguato mentre secondo il 25% è eccessivo. Per assicurare il migliore rapporto prezzo/qualità ma anche per educare le nuove generazioni la Coldiretti sollecita a privilegiare nelle mense scolastiche i cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni. Da tutelare nelle scuole ci sono - conclude la Coldiretti - il 35% dei bambini tra i 6 e i 10 anni, per un totale di un milione."