Faceva parte di Latina e dei suoi luoghi caratteristici “La Bancarella”, quel piccolo gioiello che l'architetto Vittorio D'Erme aveva creato sotto i portici di via Diaz, proprio davanti alla Standa. Era il regno degli amanti dei libri, il punto di ritrovo di noi giornalisti che vi correvamo più volte al giorno per ritirare i comunicati stampa. Ad accoglierti c'era sempre lui, Edoardo Castagnina, che quel posto curava con infinita passione, prodigo di consigli su opere ed autori, e sempre a caccia delle ultime novità letterarie; Edoardo Castagnina che ieri mattina ci ha lasciati, ucciso da un male incurabile. Se lo abbia capito o meno che la sua storia stava per concludersi è difficile dirlo. Con grande dignità ha affrontato la malattia che gli minava il fisico ma non la mente, sino alla fine capace di sognare in grande, sino alla fine certo che si potesse ancora innovare un settore come il suo se solo ci fosse stata la volontà politica e della categoria, sino alla fine innamorato dei libri e del loro potere di attrattiva. Quel suo mondo Castagnina lo conosceva bene eccome, vi si era addentrato giovanissimo, negli anni Sessanta: con una valigia piena di libri il giovane Edoardo aveva intrapreso la grande avventura, forte di una tenacia che non lo ha mai abbandonato e che lo avrebbe aiutato, in tempi più recenti, a resistere ad ostacoli, intralci, e a credere ancora in una città che si è rivelata ingrata o indifferente verso di lui, un uomo che qui aveva portato i primi veri salotti letterari.

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