Il ritorno all'acqua pubblica è più difficile del previsto. Al di là delle belle parole e della buona volontà, i sindaci si scontrano con la dura realtà: per trasformare Acqualatina in un soggetto a capitale 100% pubblico bisogna sborsare almeno 20 milioni di euro, ossia la cifra indispensabile ad acquistare le quote di Idrolatina, il partner privato controllato dalla francese Veolia. Soldi che le casse esangui delle amministrazioni locali non hanno. Le uniche strade percorribili sarebbero quelle di un prestito, ma a quale costo?
Nella riunione ristretta di questa settimana l'argomento è stato affrontato con l'impegno di rivedersi poi più avanti, magari dopo l'estate, mettendosi intanto alle spalle la questione dell'aumento delle tariffe e la bocciatura del bilancio. Le date cerchiate sul calendario sono quelle del 19 e 25 luglio, quando assemblea dei sindaci e assemblea dei soci passeranno al voto su questi argomenti. La bocciatura del bilancio prevede l’esercizio provvisorio per la spa. Il confronto dell’altro giorno s’è incentrato in particolare sulle questioni di carattere economico, col bilancio di Acqualatina da approvare e la necessità, per i sindaci, di prevedere una riduzione considerevole delle tariffe. Il 25 luglio dovrebbe esserci l’assemblea dei soci che, per quel che riguarda la parte pubblica, prevederà la bocciatura del bilancio societario.

(Articolo completo su Latina Oggi in edicola il 17 Luglio 2016)