“Già è possibile presentare le candidature per accedere al bando della Regione Lazio sul contratto di ricollocazione, finanziato con 2,5 milioni di euro, destinato alle donne prive di impiego residenti nel Lazio e con almeno un figlio minore a carico. Una nuova opportunità, dunque, per le mamme che cercano lavoro e per quelle che devono essere ricollocate: le donne saranno prese in carico dagli enti accreditati e insieme a loro costruiranno un percorso personalizzato per il reinserimento lavorativo, sia autonomo sia subordinato”. Ad annunciare tale iniziativa è l’assessore regionale Mauro Buschini.
“Per le aziende - precisa l’assessore - che assumeranno le donne che hanno stipulato un contratto di ricollocazione, invece, è previsto un bonus occupazionale, e per favorire l’inserimento della donna in azienda sono previsti anche bonus di conciliazione per l’acquisto di servizi per l’infanzia (nido, baby-sitting, tagesmutter, ludoteca). Le destinatarie potranno presentare la propria candidatura fino al 15 dicembre 2016. In fase di candidatura non è prevista l’indicazione del soggetto accreditato di cui intende avvalersi la destinataria; quest’ultimo dovrà essere selezionato dalla destinataria solo al momento della stipula del contratto. Tutto le info sono consultabili sul sito della Regione”.
“L’analisi dei dati statistici – prosegue poi Buschini - conferma che le donne con figli minori risultano essere i soggetti più in difficoltà nel percorso di reinserimento nel mondo del lavoro. L’obiettivo di questa misura, appunto, è quello di semplificare il re-inserimento nel mondo del lavoro di quelle donne-mamme con figli minori che sono in cerca di un’occupazione e di quelle che il lavoro lo hanno perso in corrispondenza di una gravidanza o dopo la nascita del figlio. Riusciamo in questa maniera a coniugare due esigenze egualmente importanti: favorire la tutela delle pari opportunità e rispondere alle necessità occupazionali”.
Un sostegno notevole per tante donne del Lazio, alle prese con le mille spese da affrontare per un figlio, e senza un’occupazione che consenta loro di avere una fonte certa di sostentamento. Problema al quale la Regione ha posto da tempo particolare attenzione.