Numeri implacabili che mostrano come sulla sanità pontina ci sia davvero tanto da fare per garantire un servizio migliore ai cittadini. La conferenza dei sindaci pontini sulla sanità si è svolta ieri pomeriggio nella sala consiliare di Latina. Il direttore generale Giorgio Casati ha illustrato i punti principali della proposta di piano strategico e le modifiche che intende apportare all’atto aziendale. Insieme a Casati erano presenti il direttore amministrativo Bruno Riccardi e il direttore sanitario Luciano Cifaldi.
Si comincia con una analisi precisa e puntuale relativa alla attuale situazione, ad una fotografia dell'offerta sanitaria della Asl pontina. Casati fa rilevare come, dalla fredda ma implacabile analisi dei numeri, in diversi settori i residenti del territorio pontino finiscano per rivolgersi più alle Asl dei comuni vicini che a quella pontina. Ciò avviene in particolare per le neoplasie o per le malattie del sistema nervoso o muscolo scheletrico. «Su questo dobbiamo intervenire, potenziando il servizio offerto». C'è un gap notevole tra fabbisogno e prestazioni disponibili e soddisfatte per le principali patologie croniche, pneumologia, cardiologia, oculistica, neurologia. Un gap che si amplia se guardiamo il dato tra distretti, nord e sud in particolare.
Proprio in questo Casati chiede una inversione di rotta. «Promuovere il riequilibrio dinamico della rete d’offerta, con specifico riferimento alle strutture di erogazione fisicamente ubicate sul territorio di competenza e nel rispetto dei principi di prossimità e sostenibilità» si legge nelle linee di programma. Un’altra necessità indicata da Casati è quella di decongestionare i punti di pronto soccorso e primo intervento, favorendo un uso più capillare della case della salute.

Il servizio completo in edicola con Latina Oggi (6 ottobre 2016)