Non ci sono i presupposti per commissariare il Parco nazionale del Circeo. Lo ha spiegato chiaramente il sottosegretario di Stato Silvia Velo rispondendo all’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Renata Polverini, che - insieme poi a Fazzone - ha supportato le tesi sostenute dal sindaco di Ponza Piero Vigorelli. Parliamo delle condizioni di presunto degrado nell’isola di Zannone, a causa delle quali si chiedeva il commissariamento del Parco e l’esclusione di Zannone stessa dall’area protetta. Ma per il Ministero non ce ne sono i presupposti. Per quanto riguarda il degrado, esso - in base a quanto emerso dal confronto al Ministero del 26 settembre cui hanno partecipato Parco, Comune di Ponza e Forestale - atterrebbe a situazioni di limitata estensione. Nel complesso, però, il territorio di Zannone «presenterebbe - ha spiegato il sottosegretario - un buono stato di conservazione degli ecosistemi della biodiversità. Sulla problematica dei rifiuti, invece, la materia è «di stretta competenza dell’amministrazione comunale» e in base alla normativa vigente devono considerarsi “rifiuti urbani” anche quelli giacenti su strade, aree pubbliche o aree private a uso pubblico. Pertanto la rimozione degli stessi non rientrerebbe fra i compiti istituzionali né del Parco né tantomeno della Forestale. «Non si esclude - aggiunge il sottosegretario - che i rifiuti possano però essere rimossi a cura dello stesso Ente Parco, in collaborazione con la Provincia e il Corpo Forestale. In tal senso, si conferma che sono stati avviati contatti tra gli enti interessati». Nulla da fare, poi, sia per quanto riguarda l’ipotesi di commissariamento che l’esclusione dell’isola di Zannone dal Parco, anche perché - in merito a quest’ultima proposta - servirebbe una richiesta del Comune basata su un’istruttoria tecnica ad hoc, col ministero che sarebbe poi chiamato ad aprire un procedimento. «Per quanto riguarda la questione del commissariamento dell’Ente Parco, - conclude il sottosegretario Velo - sulla base degli elementi tecnici in possesso della competente direzione generale, ad oggi, non si ritiene che ricorrano i presupposti». Per le presunte violazioni al testo unico ambientale, infine, è in corso un procedimento penale, con la Procura della Repubblica che ha delegato ai carabinieri e all’Arpa ulteriori attività investigative, volte ad accertare la loro effettiva sussistenza.