Se per malasanità si intendono anche le liste di attesa per un esame, allora anche l’episodio segnalatoci da un cittadino di Priverno rientra in questo contesto. Costui riferisce di una vicenda di cui è stato ‘vittima’ e protagonista contestualmente e che si scinde in due fasi. «A seguito di prescrizioni mediche mi sono recato presso il Cup di Borgo Sant’Antonio a Priverno per effettuare due prenotazioni per accertamenti diagnostici». Per la cronaca a Priverno ci si può prenotare o nella sede del Consultorio di Borgo Sant’Antonio o nella postazione dell’ex ospedale “Regina Elena”. La prima impegnativa riguardava un ecocolordoppler agli arti inferiori. Ebbene, per questa prima richiesta - sottolinea - «non mi è stato possibile nemmeno ottenere la prenotazione». La giustificazione è semplice quanto non nuova alle orecchie dei cittadini che ricorrono alla sanità pubblica: le liste di prenotazione sono chiuse. E già su questo «ci sarebbe molto da dire» afferma il cittadino, che aggiunge: «Mi chiedo, infatti, se ciò rientri nei termini della legalità e se non siamo innanzi a una evidente negazione al diritto di poter accedere alla tanto decantata prevenzione in materia di salute». E passiamo al secondo aspetto della situazione denunciata. Presenta all’operatore del Cup un’impegnativa per una «ecografia dell’addome inferiore totale».

L'articolo completo in edicola su Latina Oggi (16 novembre 2016)