Da mesi gli investigatori della polizia stanno lavorando sotto traccia per districare il ginepraio di società riconducibile allo studio dell’onorevole Pasquale Maietta e a svelare la portata della loro attività, come il radicamento di quel giro d’affari nel tessuto economico latinense, sono le reazioni estreme che le prime notizie trapelate hanno provocato. I suicidi dell’avvocato Paolo Censi un anno fa e quello più recente dell’elettrauto di piazza Moro Francesco D’Agostino, seppure non siano collegati tra loro, ne sono appunto la prova.
Accertare che quei gesti estremi siano stati direttamente istigati da qualcuno è difficile e forse anche inopportuno, ma è assolutamente indicativo il fatto che due persone coinvolte, anche se marginalmente, in una serie di affari e manovre finanziarie illecite, possano essere crollati una volta maturato il timore di essere scoperti.
Censi viene trovato morto nel suo studio nel periodo in cui, in seguito all’arresto dei due finanzieri, emerge l’indagine su un giro di professionisti, quello che poi si scopre essere riconducibile al commercialista Maietta. Dopo il suicidio emerse che l’avvocato si era prestato per una serie di operazioni su un conto corrente cifrato in Svizzera utilizzato sembra per depositare i proventi illeciti di quel giro di società già oggetto di indagine. E nello studio legale di piazza Buozzi spuntano fuori anche una serie di appunti che riportano una serie di nomi già finiti sotto la lente degli investigatori, personaggi che ruotano attorno a quegli affari, alcuni prestanome.
Invece l’elettrauto D’Agostino si toglie la vita all’indomani dell’operazione Starter, ossia una serie di perquisizioni e sequestri in merito a un’indagine avviata dalla Guardia di Finanza per l’autoriciclaggio sempre all’ombra dello studio Maietta e del Latina Calcio. Parallelamente a quell’inchiesta si muove l’attività della polizia che ora sta lavorando attorno alla figura di Francesco D’Agostino per chiarire il suo coinvolgimento in quel giro d’affari. Finora gli investigatori si sono fatti l’idea che il 43enne fosse un uomo di fiducia che si era prestato a ricoprire la carica di amministratore delle società di fatto gestite dallo studio Maietta. Il suo nome infatti non risulta solo nella società legata alla sua officina di via degli Aurunci, ma anche al vertice della D.R. Trasporti con sede legale a Sonnino e attiva fino al 2014. A questo punto i detective stanno lavorando per ricostruire i suoi ultimi contatti e stabilire se il suo estremo gesto sia stato condizionato da qualcuno o da richieste che lo hanno destabilizzato al punto di togliersi la vita.