Dirigenti, funzionari e impiegati si lamentavano in continuazione delle pressioni che ricevevano per autorizzare lavori all’interno dello stadio o sui campi della ex Fulgorcavi, per preparare determine, per trovare i fondi necessari alla copertura delle spese, e benché fossero consapevoli di trovarsi di fronte a situazioni illegittime, continuavano a prodigarsi per adempiere agli ordini che arrivavano dai vertici del Latina Calcio, in particolare dall’onorevole Pasquale Maietta. Per il rifacimento del manto erboso dei tre campi di calcio della ex Fulgorcavi, Nicola Deodato si fa in quattro, stressa il dirigente Ventura Monti, subisce le sollecitazioni di Maietta, ma comunque si piega e non esita a consentire a una ditta di intraprendere i lavori benché la determina di autorizzazione non sia pronta, e malgrado non esista ancora la copertura finanziaria per l’intervento. Siamo a luglio 2014, e quando un altro funzionario si accorge di quello che sta avvenendo, chiama Deodato e lo informa che non è possibile mettere mano all’area della ex Fulgorcavi perché il Comune non è ancora proprietario della struttura: «Ma come fai a mandare là una ditta se il terreno non è del Comune?»
L’osservazione si perde nel nulla. I lavori cominciano, e contrariamente a quanto si leggerà più avanti nella determina, il rifacimento del prato non riguarda soltanto un campo di gioco, ma addirittura tre. I 40mila euro necessari pe ri lavori vengono faticosamente pescati in un capitolo di bilancio, ma quando la determina è pronta l’impegno di spesa non potrà essere fatto perché quei 40mila euro sono stati utilizzati per le piscine di via dei Mille. Una grana. La ditta che nel frattempo ha già fatto i lavori e che già dispera di essere pagata, minaccia di passare sulla ex Fulgorcavi con un elicottero e buttare del diserbante per seccare tutto. Poi, siamo già a settembre, Deodato riesce a trovare un altro capitolo di spesa, quello relativo alla realizzazione di un campo di calcio nel quartiere Q4-Q5 in Largo Petrassi; la somma viene stornata e finirà sulla determina taroccata, che riporterà fatti e circostanze già avvenuti, ma che dovranno risultare successivi alla data di approvazione del provvedimento.
«...anche perché poi ce trovamo sempre che il Latina fa,... ordina, e poi devo pagà senza sapé le cose. Capito?» E’ Deodato che parla, lo stesso che verrà minacciato al telefono da Maietta. E per quella minaccia l’onorevole è accusato di concussione.