Novità in vista per i pendolari della tratta ferroviaria Nettuno-Roma, e come spesso accade in questi casi, le notizie sembrano essere tutt'altro che rassicuranti. In sostanza, si verrà a creare, nell'orario di punta mattutino, un «buco» di circa un'ora e mezza tra un treno e l'altro, salvo poi trovarne due nel giro di sette minuti. Il tutto nella fascia oraria compresa tra le 6 e le 7:30 del mattino, la più utilizzata da studenti e lavoratori. Un fulmine a ciel sereno, con i pendolari pronti a scendere sui binari per bloccare le corse da e verso la capitale. Ad intervenire in difesa degli utenti del servizio è Federconsumatori Lazio: «Da lunedì prossimo - spiegano - la tratta Roma-Nettuno, già fortemente minata dai disservizi, subirà modifiche negli orari, con ulteriori complicazioni proprio nell’ora di punta. L’esasperazione ha raggiunto nuovi livelli tra i pendolari ed è preoccupante il clima che si sta istaurando nella nostra regione, con i comitati che si dicono pronti a bloccare il servizio. Il cambio di orario è arrivato senza preavvisi e bypassando ogni confronto con i cittadini, con i comitati e con le associazioni che li rappresentano. Si tratta di un cambiamento che per quanto possa sembrare lieve ha delle conseguenze pesantissime su chi quotidianamente usa la tratta per recarsi a lavoro o a scuola. Con i nuovi orari, infatti, due corse, onde evitare che si sovrappongano, verranno definitivamente soppresse». Un problema serio per chi, quotidianamente, investe per utilizzare un servizio sempre meno a portata dei pendolari. Federconsumatori Lazio denuncia «una modifica arbitraria di una delle tratte più importanti della capitale, già tristemente nota per essere tra le più scadenti - a causa dei frequenti ritardi e dei servizi igienicosanitari perennemente guasti e, stando ad uno studio di Legambiente, la meno sicura d’Italia». Una tratta sulla quale oltre 45 mila persone impiegano ogni giorno 67 minuti per percorrere 59 chilometri. «Chiediamo dunque - concludono da Federconsumatori Lazio - un immediato ripensamento ad un’azione che comporterà senza alcun dubbio un netto (ed ulteriore) peggioramento del servizio pubblico». Intanto i pendolari esprimono tutta la loro scontentezza circa le novità previste da lunedì 12 dicembre. «Il nuovo orario penalizza tutti - racconta Elena M. - Che senso ha acquistare un abbonamento se poi occorre fare almeno metà del percorso in auto fino a Campoleone, magari per proseguire col treno da Minturno?». «Con i nuovi orari - le fa eco Mario I. - tutti i lavoratori che devono arrivare a Termini alle 7 per riuscire ad arrivare poi in ufficio per le 7.30, saranno costretti ad andare con la macchina o riversarsi verso gli autobus, saturando i già pochi strapieni autobus o riempiendo la rovinatissima Pontina, la strada che si è fregiata del primato “più pericolosa d’Italia” assieme alla Aurelia». Una situazione al limite, che già da lunedì potrebbe degenerare.