La doccia fredda per le associazioni dilettantistiche arriva a fine dicembre scorso quando il dirigente Della Penna firma venticinque lettere chiedendo canoni per il 2016 variabili dai tremila ai ventimila euro con in più l'attestazione dei versamenti degli anni precedenti. L’intento è mettere ordine nel caos del settore tra convenzioni prorogate di anno in anno e utenze mai verificate.  Il sindaco incontra le società a gennaio promettendo di esaminare caso per caso. Intanto il bando per le assegnazioni definitive degli impianti è ancora in alto mare. E allora il club vanno all'attacco. Il Comune vuole i canoni 2016 per l’utilizzazione degli impianti sportivi? Non sono dovuti in forza delle convenzioni ed è l’ente, piuttosto, che deve invece corrispondere i contributi alle società. E’ questo il senso della secca replica di quindici associazioni sportive dilettantistiche che hanno scritto all’amministrazione  contestando le lettere di richiesta dei contributi di affitto (variabili dai 3mila ai diecimila euro e stabiliti in base ad un regolamento approvato nel 2010) e inoltrata dall’ufficio Patrimonio e Demanio a fine 2016. Rischia così di finire con un muro contro muro la vicenda che ruota intorno agli impianti e allo sport cittadino, vissuta in regime di semi far west per anni, come esplicitò lo stesso Coletta, e su cui ora si sta avviando una nuova strada di chiarezza nei rapporti contestualmente alla stesura del nuovo regolamento per l’uso degli impianti in via di approvazione nella commissione sport.

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