Passano per Latina le indagini sulla morte di Umberto Esposito, l’uomo di 81 anni trovato senza vita venerdì, incaprettato e incappucciato, tra gli ulivi in località La Fiora nella periferia di Terracina. Nel capoluogo, a quanto pare, aveva detto di recarsi prima di sparire ed è in città che i carabinieri hanno trovato la sua auto già diversi giorni prima del ritrovamento del cadavere.
Le indagini erano già in corso quando l’anziano è morto, probabilmente per soffocamento. I detective del Nucleo investigativo erano sulle sue tracce da giovedì 16, quando i familiari del sarto romano, originario di Napoli, si erano presentati alla caserma “Vittoriano Cimmarrussi” per denunciare la scomparsa del loro caro. Sarebbe stato proprio uno dei familiari a fornire i dettagli che hanno permesso di escludere un allontanamento volontario di Umberto Esposito, gettando inquietanti sospetti sul caso.
È emerso sin da subito, infatti, che l’anziano imprenditore aveva una buona disponibilità di denaro che gli permetteva di alimentare una passione, a tratti morbosa, per le donne. Frequentava prostitute, soprattutto giovani dell’Est europeo, ragazze abili ad approfittare delle sue debolezze per ottenere denaro e costosi regali. Stando sempre alle indicazioni fornite dai parenti l’anziano sarto doveva avere una serie di interessi in provincia di Latina e il giorno che si è allontanato, da Roma, per poi scomparire, sembra che avesse un appuntamento con alcune persone nel capoluogo.

Un lungo vuoto temporale
La denuncia era stata presentata diversi giorni fa: era il 16 marzo. Poi il silenzio. Niente. Neanche una traccia se non un prelievo al bancomat. È un vuoto temporale molto consistente che se colmato potrebbe portare ad avere le prime risposte per capire prima di tutto come sia morto Umberto Esposito, originario di Napoli, residente a Roma nella zona di Primavalle, di professione sarto e titolare di alcune aziende specializzate nelle confezioni di vestiti. Lo ha trovato morto venerdì sera, poco prima delle 19, una donna che era andata a cercare asparagi in aperta campagna, in via Consolare a La Fiora, una manciata di chilometri da Terracina. Il corpo era in un campo dove c’è un uliveto, aveva mani e piedi legati e un foulard all’altezza della bocca e poi una busta che copriva il viso. E’ questa la scena che si è presentata ai carabinieri.

Sgomento e incredulità: «Mai viste cose del genere»
La Fiora è un posto tranquillo. Da queste parti cose del genere non si sono mai viste né sentite. Lo ripetono in continuazione gli abitanti della zona, come un ritornello. I più, passando davanti al terreno che si affaccia su via Consolare, rallentano per guardare il «terreno del morto», come lo ha definito una residente. Il nastro bianco e rosso che delimita l’area in cui è stato scoperto il cadavere è ben visibile anche dalla strada. Qualcuno si ferma: «Ma perché è stato portato proprio qui?» chiede una donna in sella al suo ciclomotore.

Indizi da telecamere e testimonianze: indagini frenetiche a caccia degli assassini
Sono ore decisive per le indagini sulla morte dell’81enne di Roma Umberto Esposito. I carabinieri ieri sono tornati sulla scena del crimine, nel terreno su una cunetta che costeggia via Consolare nella contrada di La Fiora a Terracina. I militari dell’Arma hanno ascoltato diverse persone ma gli accertamenti si stanno concentrando anche su altro. Per tutta la mattinata di ieri gli uomini della Compagnia di Terracina, agli ordini del capitano Margherita Anzini, hanno setacciato la zona in cui è stato trovato il cadavere e controllato le strade di accesso all’area a caccia di indizi utili alle indagini.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (26 marzo 2017)