Ora che la maggioranza del Comune di Formia è salva grazie alla cordiale assenza dellâintero gruppo consiliare di Forza Italia qualcosa sulla maggioranza medesima si può ancora raccontare. Numeri a parte è lâafflato iniziale che sta venendo meno. Va avanti così (e sempre peggio) da un anno esatto, da quando cioè è stato chiaro che non tutti i consiglieri del Pd di Formia avevano votato il candidato al consiglio provinciale Sandro Bartolomeo, il loro sindaco appunto. Subito dopo lo scrutinio il primo cittadino ha fatto buon viso a cattivo gioco ma ha anche capito, e in parte lo ha detto pubblicamente, che lâuomo più importante del suo partito, il senatore Claudio Moscardelli, non lo amava più degli altri candidati che invece ce lâavevano fatta subito e alla grande. Poi, però, il diavolo ci ha messo lo zampino e alcuni di questi sono caduti insieme ai Consigli di Terracina e Latina facendo rientrare proprio Bartolomeo, oggi addirittura delegato della Presidente. Ma nelle more a Formia... alla prima occasione il sindaco ha estromesso dalla Giunta uno dei moscardelliani di ferro, Giuseppe Masiello, provvidenzialmente rinviato a giudizio per il caso Formia Servizi e dunque diventato imbarazzante. Ma lâavvocato Masiello medesimo deve aver mandato maledizioni, perché da quando lui non è più assessore sono successe catastrofi dentro la maggioranza con numeri sempre in bilico e persino il voto sul bilancio a rischio. Nelle more ha sbattuto la porta Alessia Valeriano, uscita dalla maggioranza; è considerata unâaltra moscardelliana che, comunque, per ora sta pure fuori dal Pd. Ci sono venti di guerra e per questo è stato necessario chiedere aiuto a Forza Italia e farlo pure pubblicamente perché tutti sapessero che il giorno prima del Consiglio si sono incontrati il sindaco del Pd Sandro Bartolomeo, il consigliere regionale di Formia, Giuseppe Simeone e il consigliere comunale Salvatore Forte, nella sua qualità di Presidente del Consorzio Industriale. Ufficialmente si è detto che in agenda câerano questioni strutturali del territorio ma è stato evidente a tutti che si è trattato di un vertice politico che, nei fatti, ha dato vita ad una nuova maggioranza di governo della città . In fondo nessun altro avrebbe potuto tenere lo stesso autorevole incontro perché sia il segretario comunale del Pd che il coordinamento di Forza Italia sono dimissionari. Dunque i consiglieri non hanno una guida e per loro decidono i colonnelli. Però per essere sicuri che non ci siano altre defaillance in maggioranza uno dei consiglieri, Miriam Cupo, è stata assunta con contratto interinale presso lâAgenzia di Formazione della Provincia, soggetto giuridico appena passato dalle mani di Armando Cusani a quelle poliedriche del Partito Democratico. Forse nemmeno lâimpegno del sindaco del Pd a votare la riconferma di Salvatore Forte (Fi) alla carica di Presidente del Consorzio era sufficiente a tenere ancora in campo la maggioranza eletta appena due anni e mezzo fa. Secondo lâUdc (con Generazione Formia e Idea Domani) è tutta colpa di Forza Italia che ha snaturato il suo ruolo di opposizione. Ma la verità è sinanche più triste: in realtà la minoranza consiliare è più lacerata della agonizzante maggioranza. Forza Italia ha divorziato dallâUdc (e dalle altre civiche di centrodestra) al ballottaggio e la situazione è rimasta immutata. Eâ possibile quindi che proprio i consiglieri azzurri piuttosto che partecipare a qualunque iniziativa degli odiati cugini dellâUdc preferiscano sostenere un governo di sinistra. E nessun segretario riesce a mettere le mani in una matassa del genere. Infatti il segretario provinciale del Pd si tiene alla larga da Formia e quello di Forza Italia non conosce neppure la segnaletica stradale per arrivarci.
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