A distanza di quasi otto anni da quando scoppiò il caso e fu ritrovato un cadavere in un congelatore di una piccola casa di campagna a Doganella, è arrivato alla sentenza in Corte d’Appello per Stefania Orsola Scarlata, imputata in fase di indagini preliminari per omicidio, poi archiviato, ma che è arrivata al processo di primo grado con ben 18 capi di imputazione, tra cui falso, ricettazione e occultamento di cadavere. Dal giudice monocratico Lorenzo Ferri, la donna era stata condannata per nove capi di imputazione su otto. Ed era stata assolta dall’induzione a commettere reati, utilizzo fraudolento di carte di credito e poi anche dal falso, aveva raccontato infatti di essere laureata in psicologia. Alla fine condannata solo per un timbro postale.

(Articolo completo su Latina Oggi del 8 Gennaio 2016)