La proposta

«Mi piacerebbe che ci fosse un luogo deputato alla memoria che dovremmo riuscire a tramandare alle nuove generazioni, e dovrebbe trovarsi al centro della città, perciò vi posso dire che in commissione toponomastica i consiglieri Lbc porteranno la proposta di intitolare i giardini pubblici a Falcone e Borsellino». Damiano Coletta l'ha detto martedì sera durante l'incontro nella sede del movimento nel quale si commemorava il 25esimo anniversario della strage di Capaci. Puntualmente ieri in commissione Toponomastica l'idea è stata riproposta dal consigliere comunale Salvatore Antoci. Inevitabili le polemiche con la città che si sta dividendo tra favorevoli e contrari, con una curiosa trasversalità di appartenenza politica. L'aspetto interessante della proposta è che Latina Bene Comune si muove sempre più come un partito politico e non come una mera aggregazione civica. E questo lo ha spiegato bene Dario Bellini, il capogruppo, che in commissione ha rivendicato proprio la connotazione politica di Lbc.

Le reazioni in Consiglio

Dall'opposizione il consigliere di Fratelli d'Italia Nicola Calandrini è stato lapidario: «Lbc non pensi di cambiare nome a parchi e strade a colpi di maggioranza. Una scelta del genere deve essere unanime». Una contestazione del metodo sul quale si esprime anche Giovanna Miele di Forza Italia: «Il rispetto della città e della sua storia è fondamentale. Inoltre queste proposte che arrivano da fuori e sono portate in commissione solo per la ratifica non ci piacciono, non siamo gli esecutori del volere di Lbc». Alessandro Calvi ritiene che «sarebbe opportuno intitolare ai due giudici eroi, servitori dello Stato, l'aula consiliare, che rappresenta la più importante istituzione della città. Laddove già ci sono nomi non ritengo opportuno modificarli». Dal Pd Massimiliano Carnevale ha invece proposto di intitolare a Falcone e Borsellino «l'Oasi verde di Q4-Q5, vero polmone della città». Matteo Adinolfi, di Noi con Salvini, dice: «mi vergogno sempre più di questa amministrazione. Invece di pensare ai problemi della città, avanza proposte incomprensibili e antistoriche. A Falcone e Borsellino dedichiamo piuttosto piazza del Popolo».

Scoppia il caso della "storia cancellata"

Era inevitabile e siamo certi che Latina Bene Comune abbia messo in conto che questa proposta potesse scatenare polemiche. In tanti ieri hanno commentato la notizia, sui social i latinensi si sono scatenati, dividendosi da buoni italiani tra favorevoli e contrari. Molti cittadini, più che sul nome si sono concentrati sul luogo, sostenendo che «sarebbe meglio prima ridare dignità e decoro al parco, invece di pensare a cambiargli nome». Insomma, giudicano la proposta un'operazione d'immagine, nulla più. Il nome dei due giudici antimafia, però, convince tanti cittadini che dicono: «Tanto quel parco lo conoscono tutti come giardinetti, se cambia nome poco importa». Altri invece sono andati più a fondo, in particolare gli ex amministratori e le forze politiche di centrodestra. Nessuno mette in discussione Falcone e Borsellino, figure che mettono d'accordo al di là delle appartenenze politiche, ma criticano il luogo, il parco Arnaldo Mussolini, fratelli di Benito, il duce del fascismo italiano. Puntuale e preciso come sempre Cesare Bruni, uno che la storia di Latina la conosce a menadito. «Quando il sindaco Finestra ripristinò la toponomastica di fondazione lo fece senza spirito revancista, ma con spirito di pacificazione. E così fu accolta la decisione dalla città. Né vi fu mai una politica "vendicativa" di parte, infatti nessuno si è mai sognato di mettere in discussione via Gramsci o Piazza Berlinguer. Insomma Finestra ha aggiunto è mai cancellato. Cancellare il nome originario del Parco, che può piacere o meno ma che appartiene alla storia della nostra giovane città, e che sicuramente verrà sentito e subito da una parte della popolazione come un sopruso». Casapound paragona Coletta «a un Talebano della storia, manca di rispetto anche ai caduti della lotta alla mafia, strumentalizzando la memoria di Falcone e Borsellino per finalità politiche». Il reggente di Movimento nazionale Angelo Tripodi afferma: «non possiamo accettare la cancellazione della storia della nostra città e siamo pronti a scendere in piazza contro questa amministrazione incapace di trovare invece una soluzione alle reali problematiche a quasi un anno dall'insediamento».

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