Mancano ormai poche ore al ballottaggio. Dalle urne, domenica notte, uscirà il nome del nuovo sindaco di Ardea. In attesa del verdetto, abbiamo pensato di rivolgere tre domande ai due candidati sindaco, Alfredo Cugini e Mario Savarese.

1. È possibile effettuare un bilancio della campagna elettorale?

ALFREDO CUGINI
«È stata una campagna elettorale lunga e faticosa. Ma sono felice. Ho avuto modo di incontrare migliaia di concittadini che mi hanno affidato istanze e bisogni. Sono stato accolto in modo familiare da tantissime persone che mi hanno aperto non solo le loro case ma anche e soprattutto il loro cuore, confidandomi sogni e speranze. Questo mi fa sentire ancora più responsabile. Mi ha dato una carica incredibile e tanta voglia di fare bene. Mi sono candidato a sindaco per un debito di riconoscenza nei confronti di una Comunità che mi ha accolto con affetto oltre quarant'anni fa. Ad Ardea vivono mia figlia e le mie due nipotine. Quando le guardo penso al loro futuro: voglio regalare a loro e a tutti i miei concittadini una città migliore. Voglio che i cittadini possano sentirsi orgogliosi di dire: io sono di Ardea».

MARIO SAVARESE
«Una campagna elettorale che abbiamo vissuto con grande serenità e sobrietà. Il MoVimento 5 Stelle non dispone di alcun tipo di finanziamento, quindi ci siamo rivolti ai cittadini per raccogliere quel minimo che ci ha consentito di acquistare volantini e qualche manifesto. Abbiamo organizzato un cena per autofinanziarci: chi partecipa paga un piccolo contributo di pochi euro per sostenere la campagna. Io in cucina - chi mi conosce sa che è una mia passione - i candidati a servire. E ancora qualche decina di euro ciascuno per acquistare un solo striscione, quello che è stato appeso a indicare la nostra sede elettorale e che spostavamo alla bisogna mettendolo sul palco. Tra l'altro, la sera in cui sono stati presenti il vice presidente della Camera Luigi di Maio e Alessandro Di Battista non avevamo neppure le luci per illuminare il palco di fortuna realizzato con un camioncino. Contavamo sulle luci che sovrastano la torre delle antenne a largo Genova ma proprio quella sera, stranamente, devono essersi guastate e abbiamo concluso quasi al buio se non fosse stato per le forze dell'ordine che, con i fari delle loro auto, un poco hanno illuminato gli interventi dei nostri ospiti. Un'esperienza esaltante, durante la quale abbiamo sentito tutto il calore e l'entusiasmo dei cittadini che, insieme a noi, sono venuti a gridare che stavolta si cambia davvero».

2.Qual è la potenzialità di Ardea che, a oggi, non è totalmente espressa? 

ALFREDO CUGINI
«Ardea è una città che ha moltissime potenzialità. Penso al mare, al paesaggio, alla cultura, all'archeologia e all'enogastronomia. La definisco l'economia dell'eccellenza. Nel mio programma ho pensato alla realizzazione di un marchio di promozione territoriale che porterà la qualità di Ardea in tutto il mondo. Per questo affiderò l'assessorato alla Cultura e ai Grandi eventi ad Arturo Diaconale, giornalista e scrittore. Un maestro di comunicazione che metterà a disposizione di Ardea la sua professionalità e le sue competenze. Rilanciando il nome di Ardea saremo in grado di attrarre investitori che porteranno progetti ed economie sul territorio, con conseguenti benefici nel settore dell'occupazione e del lavoro».

MARIO SAVARESE
«Una città come Ardea, dove quasi nulla è oggi degnamente espresso, ha molteplici e grandi potenzialità. Basti pensare alle bellezze naturali della nostra costa, ai siti archeologici, alla bellissima campagna che si estende a nord oltre l'agro romano fino a lambire le pendici dei Colli Albani. Una grande opportunità ci arriva in questi giorni proprio dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo: la proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico che riguarda l'ambito delle ‘Tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna Romana'. Questa salverebbe uno stupendo esempio di agro romano dagli insediamenti inutili e devastanti di centrali per la produzione di gas metano a costi vantaggiosi solo per il privato che beneficia dei finanziamenti pubblici. Sappiamo di tanti progetti che riposano sugli scaffali del nostro ufficio tecnico che meriterebbero grande attenzione perché ci sono proposte estremamente interessanti, non solo per l'urbanizzazione della nostra città, ma anche per l'impulso che deriverebbe per il turismo in modo particolare».

3.Quale sarà la prima iniziativa che farà una volta diventato sindaco di Ardea?

ALFREDO CUGINI
«Mi occuperò delle politiche sociali garantendo il servizio scuolabus e quello dell'assistenza scolastica per gli alunni alle prese con disabilità. Voglio una città che rispetti tutti, nessuno escluso, con una particolare attenzione alle fasce ‘deboli' della comunità: bambini, anziani, diversamente abili, mamme sole e papà separati. Contemporaneamente mi attiverò per dotare Ardea di un Istituto di scuola media superiore. Voglio che i ragazzi di Ardea possano finalmente formarsi nella nostra città evitando viaggi che stancano e preoccupano le famiglie. Ritengo la scuola una priorità per Ardea: procederò per mettere in sicurezza tutti i plessi scolastici nel rispetto del personale docente, non docente, degli alunni e delle loro famiglie».

MARIO SAVARESE
«Cosa farebbe lei se le affidassero l'incarico di rendere vivibile e piacevole una casa ‘sgarrupata'? Una casa dove occorre partire dalle fondamenta perché sono incerte, dove è necessario in parte demolire per ricostruire degnamente brutture fatiscenti? Credo che chiunque partirebbe dall'analisi delle risorse di cui dispone; farebbe un preciso piano delle spese necessarie e, qualora queste fossero troppo onerose per essere affrontate tutte subito, stabilirebbe delle priorità. Lo farebbe un ‘buon padre di famiglia', lo farebbe qualunque amministratore che si rispetti. Quindi oggi non annuncerò grandi opere o soluzioni da bacchetta magica ad annosi problemi che sono sotto agli occhi di tutti. Apriremo tutti i cassetti per capire cosa resta delle amministrazioni che ci hanno proceduto e su quante risorse potremo contare. Studieremo, pianificheremo, progetteremo e, nel giro di pochissimo tempo, ci risentiremo. Cosa andremo subito a fare lo saprà il giornale ma lo sapranno soprattutto i cittadini che terremo costantemente informati di tutto. Forse è proprio questa la prima cosa che, senza dover aspettare un poco, posso dire già da oggi: porteremo gli uffici in piazza, tra la gente, perché il cittadino di Ardea dovrà diventare protagonista del futuro della città».