«Non sono qui per sminuire quanto accaduto, ma vorrei che tutto fosse riportato alla realtà e non come se fossimo in un film».
Si è aperta così, mercoledì mattina (13 dicembre 2017), la conferenza stampa convocata dal sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, per parlare delle vicende che hanno interessato l'area Ambiente del Comune nell'ambito delle operazioni "Evergreen" e "Touchdown".
«Sono particolarmente dispiaciuto per la città, che non merita tutto quello che sta avvenendo - ha aggiunto - Spero che la magistratura faccia chiarezza e che chi ha sbagliato paghi. Fatemi però precisare che rispetto al sistema di illegittimità generalizzata che sta emergendo a diversi livelli vi assicuro che le cose non stanno così. Intanto, io non posso sapere ciò che accade fuori dal Comune: leggo sui Social, pur avendo la fortuna di non avere un profilo personale, tante cose non vere, con tanto di sarcasmo dei cittadini rispetto al sottoscritto. Dicono: ‘Come fa a non sapere?' A tanti di loro posso rispondere che, rispetto a me, qualche santo è un mascalzone, ma anche che conosco le storie di molte persone». Da qui inizia un breve sfogo: «Sono una persona perbene: ho sempre lavorato onestamente e non ho mai interferito sull'attività di dirigenti e funzionari comunali. Infatti, non rientra nei compiti del sindaco controllare le attività dei dirigenti e posso assicurare che la legge proibisce sia al sindaco che agli assessori di farlo. La parte politica dà l'indirizzo, poi ci pensano gli uffici e il sindaco non sa più niente. Posso leggere le determine, questo è vero, ma non posso certo sapere quello che accade al di fuori».
Poi una nota forte: «Ho 72 anni e nei 37 passati attivamente in politica non ho mai ricevuto un avviso di garanzia. Sono fiero di aver fatto il sindaco di questa città, fatta di gente che lavora onestamente e correttamente. Può accadere che non siano tutti santi: con mio grande dispiacere possono accadere anche queste cose».
Infine, ecco i riferimenti alle indagini: «Per quanto mi riguarda metto due mani sul fuoco rispetto all'operato del responsabile dell'area Ambiente. Sicuramente avrà potuto sbagliare, ma soltanto chi non fa nulla non sbaglia. Va da sé, però, che ogni dirigente non può essere soggetto ad alcuna pressione e dovrebbe denunciare qualsiasi cosa del genere. Da parte mia, credo di essere stato l'unico sindaco in Italia che, quando ha sentito qualcosa di strano, l'ha denunciato ai carabinieri». Un ultimo passaggio sul futuro dell'area Ambiente: «La città va avanti e io sarò qui fino all'ultimo giorno. Camminerò, come sempre, a testa alta ma è evidente che ci sarà speculazione politica. Tra l'altro non possiamo assumere altra gente per l'ufficio Ambiente: oggi abbiamo un solo dirigente in pianta organica e altri presi per incarichi a tempo. L'ufficio è sguarnito e abbiamo pure difficoltà nel pagare il servizio rifiuti. Stiamo studiando una riorganizzazione col segretario generale, anche perché oggi sono tutti preoccupati: nessuno vuole firmare. Fosse per me non ci sarebbe alcun problema a farlo, ma il sindaco non ha questi poteri».