Un Consiglio comunale al vetriolo quello che si è svolto a Pontinia lunedì sera, con un duro scontro tra maggioranza e opposizione su diverse tematiche. A far discutere, e in modo piuttosto acceso, è stata innanzitutto una interrogazione presentata da tutti i consiglieri comunali di opposizione a seguito di un esposto presentato dall’associazione “Liberi e Forti”. Nello stesso, come si legge nell’interrogazione presentata ieri da Mochi, Coco, Donnarumma, Torelli e Lauretti, si chiedeva di effettuare tutte le verifiche di rito sulla compatibilità del sindaco in carica Carlo Medici in relazione all’incarico ricevuto tempo addietro per la direzione dei lavori di un intervento privato votato nel 2011 dal Consiglio Comunale di Pontinia. «Loro sanno benissimo - ha commentato Medici, contattato telefonicamente - che non ho mai preso incarichi da enti pubblici e che possano essere incompatibili con il ruolo politico che rivesto. Inoltre, quel tipo di incarico, relativo solo alla direzione e non alla progettazione, è arrivato quattro anni dopo la delibera citata, per cui non sono due cose da porre in relazione tra loro. È come se la campagna elettorale - aggiunge - non fosse ancora finita. Ovviamente risponderemo, ma valuterò anche di procedere chi ha un evidente intento diffamatorio nei miei confronti». Un altro tema che ha tenuto a lungo banco è stato quello, ormai presente pressoché in ogni Consiglio comunale, della raccolta differenziata. Il consigliere di opposizione Giuseppe Mochi ha puntato il dito contro l’operato delle maggioranze che si sono susseguite negli ultimi anni, che non hanno saputo - a suo dire - raggiungere gli obiettivi preposti in materia di raccolta differenziata dei rifiuti. Dura la replica del consigliere comunale Valterino Battisti, che ha risposto in modo piccato al collega di Consiglio comunale parlando di «fallimento del suo modo di fare politica», essendo stato “bocciato” dai votanti alle ultime due tornate elettorali. Una seduta piuttosto infiammata, insomma, con le polemiche destinate a tenere banco ancora a lungo.