Il commissario prefettizio il 19 maggio ha approvato il rendiconto 2015 del Comune di Sabaudia. Alla luce di questo provvedimento l’ex assessore alle Politiche finanziarie Giuseppe Di Trento è intervenuto sul tema difendendo a spada tratta l’operato della giunta sfiduciata. «Il tempo è galantuomo e dimostrerà a tutti i cittadini di Sabaudia che le cause della vicenda politica, legate alla sfiducia del sindaco Lucci, non hanno alcun fondamento finanziario, poiché l’amministrazione uscente lascia in eredità un ente con una solida struttura finanziaria, che è in grado di far fronte alle necessità amministrative nella misura più opportuna». Tra le criticità affrontate in questi anni, l’ex assessore menziona il macigno dei debiti fuori bilancio «derivanti dagli ultimi 40 anni» di storia dell’ente, pari a circa 4,8 milioni di euro. A questi sono stati giunti circa 1,2 milioni di passività pregresse, nonché il ripianamento del disavanzo del rendiconto 2012, che ha inciso per ulteriori 1,2 milioni di euro. «In questo panorama, l’amministrazione Lucci - spiega Di Trento - è riuscita a portare fuori la macchina amministrativa da situazioni finanziarie difficilissime, dando impulso e sostegno a interventi sul territorio che si sono tradotti in opere infrastrutturali per oltre 3 milioni di euro». Per quanto riguarda il rendiconto del 2015, si è registrato un avanzo di circa 277mila euro. Ciò è stato possibile - come ha spiegato l’ex assessore - anche grazie al dimezzamento dell’incidenza dei residui attivi sulle entrate di competenza. Nel corso del tempo, infatti, l’ente locale ha eliminato una serie di partite inesigibili, con un conseguente disavanzo da riaccertamento per 6,8 milioni di euro, spalmato in 30 annualità per una quota pari a 227mila euro, «poco meno dell’1% degli incassi complessivi netti annui del Comune di Sabaudia».