L’associazione Legambiente e l’onorevole Rodolfo Carelli (Pd) si sono schierati apertamente in difesa del Parco nazionale del Circeo, attaccato duramente con l’ennesima interrogazione parlamentare - questa a firma del senatore Claudio Fazzone - con cui viene chiesto il commissariamento dell’ente in seguito alle denunce del sindaco di Ponza Piero Vigorelli per presunte inadempienze in merito alla gestione dell’isola di Zannone.


L’affondo di Carelli
Per l’ex parlamentare, oggi Pd, l’attacco di Fazzone rappresenta «una costante dell’elaborazione ecologica di Forza Italia». Carelli, infatti, rammenta come in passato sia stato chiesto di eliminare quello del Circeo dall’elenco dei parchi nazionali per le sue ridotte dimensioni (ipotesi respinta al mittente) e come poi l’allora presidente della Provincia Armando Cusani abbia chiesto il commissariamento dell’Ente «per non aver recepito “sic et sempliciter” lo studio della Provincia e per essersi intestardito a fare il piano di sua stretta competenza con una consultazione di base, la più rilevante “full immersion” ecologica dalla nascita del Parco ad oggi». «Fedele alla tradizione, Fazzone - scrive Carelli - richiede l’atto di forza del commissariamento del Parco» per le presunte inadempienze evidenziate dal sindaco di Ponza Piero Vigorelli. L’onorevole coglie la palla al balzo e ricorda come lo stato di sofferenza dell’ente dipenda dai tagli lineari voluti dall’allora ministro Tremonti e conclude: «Suggerirei al senatore Fazzone di confrontarsi valorizzando la Comunità del Parco allargata a tutti gli interessati sulle sacrosante esigenze del territorio per arrivare, superando ogni tentazione autarchica, a progetti comuni degni di essere proposti ai livelli superiori, fino ad attingere ai fondi strutturali europei».


«L’area protetta venga ampliata»
Da Legambiente, oltre a bocciare duramente l’ipotesi di commissariamento, rilanciano e chiedono l’estensione dell’area protetta, inglobando ad esempio Palmarola o aree quali Torre Astura e il bosco di Foglino. In merito alla questione di Zannone, l’associazione ambientalista parla di «polemica inutile e strumentale», dal sapore quasi di una «autodenuncia», dal momento che la competenza in materia di smaltimento dei rifiuti non è in capo ai Parchi, ma di pertinenza delle amministrazioni comunali. Antonio Nicoletti (responsabile aree protette di Legambiente) afferma che le richieste di commissariamento e sottrazione di Zannone sono fuori da ogni logica e che, al contrario, occorre dare dei segnali di «lungimirante e rispettosa gestione delle vocazioni territoriali», aumentando gli strumenti di tutela. A fargli eco anche Roberto Sacchi (presidente Legambiente Lazio), che chiede «decisi segnali di inversione di tendenza». Dura presa di posizione anche del circolo Larus di Sabaudia. «Alle incaute richieste di restituzione dell’isola di Zannone a Ponza - dichiara il presidente Stefano Raimondi - rispondiamo che non c’è nulla da restituire, essendo già il Comune titolato a intervenire in tutti gli ambiti di pertinenza per quelle che sono le sue prerogative che la legge gli affida, tra cui appunto la competenza territoriale in materia dei rifiuti». Poi l’esortazione ad abbandonare «idee assurde» che sono state paventate, come ad esempio la realizzazione di un resort di lusso sull’isola. Per Legambiente bisognerebbe invece favorire progetti che coinvolgano l’imprenditoria locale e il mondo produttivo isolano, con iniziative d’accoglienza sostenibile e ben integrata col valore naturalistico e ambientale dei luoghi.