La situazione in cui versa ponte Giovanni XXIII preoccupa il Partito democratico di Sabaudia. Motivo per cui l’ex consigliere comunale di opposizione Amedeo Bianchi ha scritto una lettera al commissario prefettizio Antonio Quarto proponendo che l’opera torni in gestione alla Provincia. «È di questi giorni – afferma Bianchi – la notizia che la Pontina e la Monti Lepini da strade regionali sono tornate statali per validi motivi funzionali e di risorse. La notizia – spiega – mi ha ricordato lo stesso percorso inutilmente da me proposto alla precedente amministrazione per far tornare il lungomare e ponte Giovanni XXIII nelle competenze della Provincia». L’acquisizione, secondo l’ex consigliere, fu promossa per «atteggiamento venale» dall’amministrazione di centrodestra. «Purtroppo l’acquisizione al patrimonio comunale non ha comportato l’adozione di idonee previsioni di bilancio per la manutenzione straordinaria e ordinaria. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il degrado della strada del lungomare, cui aveva sempre provveduto l’amministrazione provinciale, e la situazione ancora più grave in cui versa ponte Giovanni XXIII, cordone ombelicale tra la città e il mare». L’opera, complice l’aria salmastra, è infatti fortemente usurata. Tanto da spingere l’allora sindaco Maurizio Lucci a emettere nel 2010 un’ordinanza con cui si disponeva il divieto di transito dei mezzi pesanti. Del restyling se n’è parlato a lungo e della questione se ne era interessato anche Maurizio Lupi, all’epoca ministro, ma di fatto non è stato realizzato nulla a parte un’indagine preliminare sullo stato dei luoghi. Per l’ex consigliere Amedeo Bianchi il trasferimento delle competenze alla Provincia consentirebbe di usufruire di maggiori risorse economiche da investire nella manutenzione, ordinaria o straordinaria che sia. In caso di soppressione della Provincia, poi, l’onere passerebbe alla Regione. La lettera è stata inviata nei giorni scorsi al commissario prefettizio Antonio Quarto, cui ora spetteranno le eventuali valutazioni nel merito.