Sull’elevata percentuale di nutrienti e materia organica nel Sisto, nei pressi del depuratore di Borgo Vodice, ora si vuole fare chiarezza. Nella giornata di ieri gli agenti del Nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato, coordinato dal commissario capo Vittorio Iansiti, ha effettuato un sopralluogo congiunto con le guardie ambientali Fipsas e i tecnici dell’Arpa Lazio. L’obiettivo, con tre campionamenti effettuati lungo la Migliara 53 e mezzo, la Migliara 54 e la Migliara 55 e mezzo, è quello di capire l’origine della provenienza dei nutrienti che sono stati trovati nelle acque del Sisto.

Nel corso del 2014, infatti, la presenza di alghe rossastre sulla superficie del corso d’acqua aveva suscitato l’a ttenzione delle guardie ambientali Fipsas coordinate da Emiliano Ciotti, che, dopo un primo monitoraggio, avevano effettuato un nuovo sopralluogo con l’Arpa. Le analisi biologiche e chimiche avevano evidenziato un’elevata presenza di fitoplancton e di batteri fecali, la cui percentuale era tre volte superiore al tetto massimo fissato da legge.

 Per questo motivo si è deciso di andare fino in fondo e le guardie Fipsas a luglio di quest’anno hanno inviato tutta la documentazione relativa a tale problematica al Nucleo investigativo del Corpo Forestale dello Stato di Latina (Nipaf). Nel corso dell’ispezione di ieri è stato scoperto anche un deposito irregolare di letame sulle sponde del fiume, ma difficilmente potrebbe essere quella la causa dell’eccessiva presenza di elementi organici nel Sisto. A chiarire la situazione saranno quindi le analisi biologiche e chimiche che saranno effettuate sui campioni d’acqua prelevati ieri mattina nella zona.