Un'eccellenza di cui si parla troppo poco e che però va tutelata. La sanità pontina può contare su centri di rilevanza regionale se non nazionale all'avanguardia. Da diversi decenni Il trapianto di cellule staminali emopoietiche è una procedura ormai consolidata nella terapia delle neoplasie ematologiche. La sorgente di cellule emopoietiche staminali può essere autologa, cioè del paziente stesso, o allogenica, cioè da donatori sani, familiari e non. A Latina si è impegnati da molti anni in un programma di autotrapianto di cellule emopoietiche staminali. Questa procedura trova una riconosciuta indicazione nel trattamento di prima linea nei pazienti affetti da mieloma multiplo di età inferiore a 65 anni, da linfoma non Hodgkin mantellare, da leucemia acuta mieloide a basso grado prognostico e nella terapia di seconda linea di pazienti con linfoma Hodgkin e non Hodgkin recidivati o refrattari. La procedura prevede la stimolazione e la raccolta aferetica delle cellule emopoietiche staminali del paziente stesso, in una fase di malattia in cui è prevedibile una bassissima contaminazione delle cellule staminali da parte di cellule neoplastiche. Una volta raccolte, le cellule staminali sono manipolate ed opportunamente criopreservate in Azoto liquido ad una temperatura di – 196 C°. Le cellule staminali così conservate vengono scongelate e re-impiegate per ricostituire il midollo osseo dei pazienti auto trapiantati. La raccolta aferetica e la manipolazione e criopreservazione delle cellule staminali così come l'autotrapianto devono avvenire in strutture e secondo procedure validate e controllate dal Centro Nazionale Sangue, Centro Nazionale Trapianti e da organismi internazionali quali il JACIE.