Sezze e Sermoneta, come diversi altri Comuni del Lazio e come Bassiano - che aveva anticipato i tempi -, hanno presentato all'attenzione della Regione Lazio due progetti per l'implementazione della videosorveglianza sul territorio. Per quanto riguarda Sermoneta, il progetto approvato dalla Giunta prevede il finanziamento regionale di 15.000 euro, mentre ulteriori 10mila saranno a carico del bilancio dell'ente. Più articolato e costoso quello di Sezze. Il progetto approvato dall'esecutivo nei giorni scorsi, chiamato "Adottiamo una telecamera… saremo più sicuri insieme", prevede interventi per la realizzazione ex novo, implementazione e sostituzione di sistemi di videosorveglianza, interventi per la realizzazione di sistemi di acquisizione e di gestione delle informazioni e interventi di riqualificazione di aree degradate. 50mila il costo totale, 45 dei quali richiesti alla Regione, 5 a carico dell'ente. Nel dettaglio si prevedono una serie di lavori in diverse zone sensibili della città, tra le quali, la Cattedrale, Ferro di cavallo, Porta Sant'Andrea, ma anche zone periferiche come l'incrocio di Sant'Isidoro, Zoccolanti, l'incrocio via Colli-via Sorana, il centro sociale dello Scalo, piazzale della stazione, il parcheggio della stazione in via Archi, fino ad arrivare addirittura all'incrocio della ex Cirio tra la 156 e via del Murillo, oltre a coprire diversi istituti scolastici e la Casa della Salute. "La nostra città - si legge nel progetto presentato alla Regione Lazio - negli ultimi venti anni ha avuto uno sviluppo demografico, urbanistico, economico e sociale non sempre sinergico, per cui vi sono state e sono ancora presenti situazioni di contraddizione e di non univocità negli obiettivi che hanno determinato una diminuzione del livello di sicurezza percepito dai cittadini e al contempo una diminuzione della stessa civicità. La conformazione geomorfologica del territorio non permette una facile azione di controllo. Questa condizione fa sì che la cittadinanza richieda una grande domanda di sicurezza. Il territorio è composto da un centro storico ormai non più abitato dai cittadini setini, ma da soggetti provenienti da Paesi della Comunità Europea ed extra europea. Le etnie presenti sono molteplici, ma le percentuali dimostrano un'alta presenza di romeni (12%), albanesi e in generale di soggetti provenienti da Paesi dell'Est e da Paesi del Nord Africa. In materia di commissione di reati non vi sono dati allarmanti che richiedano particolari misure di sicurezza, ma la caratteristiche dei pochi reati commessi sono elemento di preoccupazione da parte dei cittadini".