Balzo in avanti delle esportazioni dei prodotti agricoli pontini che nel primo semestre del 2017, elaborati ieri da Osserfare, hanno fatto segnare un ottimo +16,54% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel complesso l'economia pontina ha raggiunto cifre ragguardevoli per le vendite sui mercati esteri, che sfiorano i 2,5 miliardi di euro, pur subendo un rallentamento nell'export (-14,09%) confronto all'analogo periodo dello scorso anno, condizionato però dal settore farmaceutico.


Il chimico farmaceutico
Per il comparto farmaceutico, che rappresenta di gran lunga il settore guida dell'export pontino, va sottolineato che «le dinamiche sono determinate, molto probabilmente, dalla introduzione di nuove linee produttive negli stabilimenti provinciali, a seguito dell'acquisizione di nuovi brevetti per specialità farmaceutiche innovative e, di solito, tali progetti di ristrutturazione tecnica richiedono periodi di tempo almeno triennali per essere realizzati completamente».


Il cuore verde
Le produzioni di ortofrutta e fiori invece non sembrano conoscere battute d'arresto. Grazie all'incremento del 16,54% hanno raggiunto «un peso specifico sul totale dell'export provinciale pari al 5,06%, di gran lunga più significativo rispetto alla quota rilevata a livello nazionale, dove supera di poco l'1,6%. Il valore delle merci agricole locali collocate sui mercati internazionali ha superato i 126milioni, a fronte di un valore delle importazioni di prodotti agricoli esteri pari a poco più di 53milioni; tali flussi hanno determinato un saldo positivo della bilancia commerciale pari a +73milioni e 116mila euro, pressoché in linea con i valori riferiti al I semestre dello scorso anno».


I clienti
L'Europa si conferma la principale destinazione (95% la quota sul totale), per una cifra di poco superiore ai 120milioni di euro, in crescita tendenziale del 18%. E' la Germania il cliente più importante: nei primi sei mesi di quest'anno ha comprato merci per 58milioni di euro, in crescita tendenziale del 15% circa; seguono a notevole distanza la Polonia in deciso avanzamento (gli acquisti ammontano ad oltre 13milioni e di euro,+25% la variazione tendenziale), nonché Francia e Paesi Bassi (entrambi con una quota sull'export agricolo di poco inferiore al 10%), la prima in decisa crescita (+27% la variazione tendenziale).