La soluzione alternativa c'è per le scuole paritarie gestite dalle congregazioni e per mantenere le religiose: uscire dal codice degli appalti che considerava il servizio da affidare con bando pubblico e intenderlo come progetto educativo inserendolo in una nuova convenzione regolata dal principio dell'accordo di collaborazione con l'ente. Questa nuova proposta è stata illustrata dal Comune questa mattina alla seconda seduta del tavolo istituzionale promosso dal sindaco Coletta con i capigruppo di opposizione, i rappresentanti delle congregazioni e del comitato dei genitori. Alla riunione erano presenti Don Andrea di San Marco e Don Massimiliano di borgo Grappa, la direttrice della scuola e la vicaria ispettoriale della delle congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice di San Marco, l'avvocato in rappresentanza delle Suore Passioniste di Le Ferriere, la madre provinciale e due consigliere provinciali delle suore Francescane missionarie di Faiti e San Michele e la direttrice della scuola e vicaria generale della congregazione della Sacra Famiglia di borgo Grappa.
"Il rapporto con le congregazioni va messo nell'ambito di un accordo di collaborazione - – ha spiegato il direttore generale Rosa Iovinella che ha chiarito come non fosse praticabile l'ipotesi di ricorrere al servizio "come bene infungibile" - c'è un'altra visione. Abbiamo abbandonato l'ambito del mercato non idoneo al servizio asilo e siamo andati in un altro settore. Siamo fuori dal codice degli appalti e entriamo in una sfera sociale ed educativa". Il sindaco ha chiarito che a questa soluzione ha lavorato un altro legale esterno all'ente, soluzione concordata con l'avvocatura. In sostanza ora in tempi brevi il Comune produrrà le convenzioni e le suore dovranno presentare un progetto didattico e formativo. L'ente si impegna invece ad erogare un contributo, dato direttamente alle congregazioni, e il servizio potrà continuare con le stesse modalità. Una proposta che a differenza delle altre, è in linea con la "missione" e la specificità del servizio educativo delle religiose (concetto ribadito anche dall'esponente del Pd Nicoletta Zuliani) e che sembra aver incontrato anche il favore delle suore presenti, accordo che andrà comunque formalizzato con tutti i passaggi del caso. Una soluzione che è stata resa possibile grazie ad alcuni fattori. Il Comune aveva espresso già con delibera di giunta la volontà di mantenere questi rapporti ma aveva poi preso atto delle risultanze dei legali e incassato il no delle congregazioni. A quel punto è stato determinante l'input della minoranza che ha sollevato il dibattito in Consiglio comunale, e l'interessamento di genitori, associazioni della città e legali, un movimento di opinione allargato che ha reso ancora più evidente alla comunità l'importanza di questo servizio reso nelle scuole dell'infanzia. "A noi la soluzione piace, è legittima – ha detto Nicola Calandrini di Fratelli d'Italia – ma attenzione ai passaggi tecnici da ribadire per dare certezza giuridica a questi rapporti e attenzione sindaco a ricordare che se l'avessimo detta noi questa soluzione avreste rifiutato e detto che volevamo uscire dal codice degli appalti. Quando c'è la volontà politica di fare le cose una soluzione si trova".