Anche questa volta ha vinto il gigante. Non c'è stato niente da fare per Daniele Nardi che ha annunciato di aver abbandonato la sfida di scalare il Nanga Parbat, la montagna del Pakistan, mai scalata nella storia dell'alpinismo d'inverno: “Sono venute a mancare sempre più le condizioni concordate inizialmente con il team, per cui ho deciso di chiudere la spedizione al Nanga Parbat”. Queste le parole di Daniele Nardi; ora è ora sulla strada per Islamabad. La conferma della rottura con Txikon, ce l’aveva data proprio ieri lo spagnolo durante un contatto avuto con il campo base. Posizioni troppo distanti e difficili da superare; pare ci abbiano provato… niente da fare.

“Speravo in una finestra di bel tempo tra il 5 ed il 7 febbraio – spiega Nardi in un comunicato stampa– ed avevo pensato di salire su in alto per finire la fase di acclimatazione dormendo a Campo 3 e andando poco più su. Purtroppo la finestra che si prospettava invece di aprirsi si è chiusa. E’ stato un lavoro duro per me vincere due incidenti e fissare le corde fino ai 6700 metri di Campo 3. Mi ero ripromesso di non arrivare a fine spedizione devastato come l’anno scorso dopo 3 mesi di tentativi. So che è un peccato andare via, ma penso che in questo momento ed in questa situazione per me sia la cosa migliore.

La cosa che più mi dispiace – conclude Nardi – non è tanto la prima invernale, ma quella di non poter dare lustro all’alta bandiera dei Diritti Umani facendola sventolare da lassù. In molti ci hanno creduto e mi dispiace averli delusi. Per tre anni ho tentato di fare qualcosa di nuovo, per questo ero disposto a molto, la vetta viene dopo, è il viaggio e l’esperienza che ne deriva che sono importanti. Auguro ad ognuno di raggiungere le proprie mete”.