Si difende, e lo fa mettendo in campo una scrupolosa strategia, il Comune di Sezze, chiamato dalla Dondi spa (la società che per 19 anni sui 30 previsti dalla convenzione del 1993 ha gestito il servizio idrico integrato in città) a risarcirla di oltre 600mila euro per una serie di lavori effettuati e per alcune forniture idropotabili che, secondo la società, rodigina non sarebbero state pagate.

A difendere l’ente sarà ancora l’avvocato Alberto Costantini che, contestualmente all’accettazione dell’incarico, ha sottoposto all’attenzione del sindaco la strategia difensiva con la quale il Comune di Sezze intende contrastare le richieste della ex concessionaria.

Una lunga serie di voci compongono le 35 pagine della difesa, che partono da un presupposto ritenuto fondamentale dal legale romano chiamato a difendere gli interessi dell’ente setino, quello della convenzione stessa, che prevedeva a chiare lettere che la Dondi (a fronte del guadagno in bolletta) si occupasse della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’intera rete idrica del territorio setino.