Anche Terracina partecipa oggi 3 febbraio a Porto Santo Stefano, in provincia di Grosseto, alla manifestazione dei marittimi contro i nuovi e vecchi decreti emessi dal ministero dei trasporti. Una soluzione contestata da chi, come l’associazione marittimi Tirreno centrale nata di recente a Terracina, prospetta disagi per il settore. «Ci saranno sempre meno marittimi italiani, sostituiti da stranieri poiché loro potranno riconvalidare la propria professione senza tanti cavilli burocratici mentre a noi il ministero complica la vita» fa sapere il presidente dell'associazione Giuseppe Vanni. Le acque, è proprio il caso di dirlo, si sono agitate a causa dell’ipotesi che il Governo vari un decreto legge che obblighi la marineria ad adeguarsi in tempi stretti (si parla del 2017) alla convenzione di Manila del 2010. Atto che prevede una serie di requisiti legati alla formazione che diventerebbero obbligatori. I marittimi protesteranno chiedendo prima di tutto tempi più lunghi, almeno una proroga di 18 mesi per adeguarsi in modo graduale, senza rischiare di dover restare senza lavoro. Tra i propositi dell’associazione dei marittimi di Terracina, quello di riqualificare il comparto marittimo locale.Â