Molto bene tenere vivo il dibattito ma bisogna conoscere la materia e sapere di cosa si parla. È l’ex consigliere comunale Valerio Golfieri, tra i più convinti promotori in passato del “Piano antenne”, a entrare nel dibattito sulla realizzazione di nuovi impianti di telefonia con autorizzazioni rilasciate dal Comune. A riportare in primo piano la discussione, l'autorizzazione a realizzare un'antenna nella rotatoria tra viale Europa e piazzale Donatori di sangue.

Nel 2008, quando il “Piano antenne” venne approvato, il Comune si dotava finalmente del Praeet, uno strumento che dava la possibilità all’ente di dialogare sulla base di una carta scritta con le società. «Queste ultime - specifica Golfieri - hanno dalla loro parte la “legge Gasparri” che classifica i ripetitori come servizi indispensabili e, quindi, prevede che la loro installazione debba seguire procedure che derogano da qualsiasi prescrizione di tipo urbanistico o edilizio. Le uniche, debolissime possibilità di limitazione si sono ottenute, dopo moltissimi anni, solo per quanto riguarda il divieto di collocare queste strutture su scuole e ospedali». Un contentino, insomma. Per farla breve una società di telefonia mobile può installare su un immobile qualsiasi il proprio ripetitore presentando al Comune soltanto una Dia. Fino all’adozione del Praeet, quasi dieci anni fa, a Terracina le cose sono andate avanti così.
Per la redazione del piano, quindi, si è dovuto studiare. «Si è capito - afferma Golfieri - che potevamo agire attraverso un regolamento che non escludendo alcuna porzione di territorio, pena la bocciatura da parte del Tar, si poteva almeno introdurre alcuni paletti».Â