"Continuare a spostare l’attenzione sulla stazione di Monte San Biagio è l’ennesima dimostrazione di quanto poi ci interessi realmente il nostro territorio. Partiamo da questo concetto che va ribadito perché sembra in qualche modo dimenticato". Marco Senesi, di A.La.Sociale, torna ad accendere i riflettori sulla questione del treno a Terracina. "Il tratto ferroviario Terracina –Fossanova è stato chiuso per una frana e non perché Rfi ha deciso di chiudere i binari" spiega. "La Regione ha affidato i lavori di Messa in sicurezza di Monte Cucca ad Rfi.  Il tratto ferroviario collega alla capitale i nostri pendolari, lavoratori, malati, studenti e  turisti. Molte di queste persone  prendono il treno alle prime luci dell’alba. Ma c’è dell’altro, la messa in sicurezza di Monte Cucca! Che significa Messa in Sicurezza di una comunità che ci abita.  Parliamo di case, di strade di collegamento, di campi e della Frosinone Mare. Quindi le due cose viaggiano in parallelo Messa in Sicurezza della Montagna e ripristino del Tratto Ferroviario Terracina – Fossanova".

Insomma, secondo Senesi il discorso non va banalizzato anche perché quello sulla sicurezza non può essere un discorso banale. E poi c'è tutto il dibattito sul potenziamento della linea di Monte San Biagio con la possibilità di istituire una fermata per i treni intercity. "Una volta Messa in sicurezza la Montagna potremmo parlare di dislocare il Treno se si decide realmente di investire sulla stazione di Monte San Biagio, ma se si decide di fare un’operazione di questo tipo non dobbiamo chiudere solo la stazione di Terracina ma anche quella di Fondi, perché in questi casi è necessaria la visione complessiva del territorio per fare uno scalo unico per le fermate Intercity. Se il bus navetta che collega Terracina a Monte San Biagio ci mette 10/15 minuti allora ancora più veloce e più semplice sarà per la vicina Fondi. Inoltre va quantificato allo stesso tempo lo smantellamento del tratto ferroviario in questa ipotesi, da Terracina a Fossanova e questo comporterebbe forse un’altra valutazione. Ovvero, partendo dal presupposto che l’ipotesi più giusta è, dal mio punto di vista, quella di messa in sicurezza della montagna e del ripristino del Treno a Terracina, ma volendo andare oltre, immaginando che una volta messa in sicurezza Monte Cucca si decida di investire sulla stazione di Monte San Biagio, superando così quella di Terracina e di Fondi, allora dovremmo lavorare su un altro progetto che è il recupero della Via Appia Antica, che dovrebbe riferirsi a una fascia di territorio, comprensiva della sede dell’Appia Antica, sufficientemente larga per tenere conto della realtà che caratterizzano la Valle (reperti archeologici, presenze abitative lungo il tracciato dell’Appia Antica, strade e corsi d’acqua di competenza del Consorzio di Bonifica). Andrebbe affrontato prioritariamente l’assetto delle strutture di mobilità della Valle, quelle interne e quelle di collegamento con l’Appia nuova e con la città di Terracina. Il primo tratto del percorso dell’Appia antica da considerare per le indagini e la relazione del progetto sarebbe quello che interessa la Valle fino al piazzale della Stazione FS. Il progetto di recupero dell’Appia Antica dovrebbe ipotizzare la eliminazione dell’infrastruttura ferroviaria in maniera da realizzare la suddetta fascia di territorio, alla quota Valle, attrezzata per percorsi pedonali e ciclabili comprensiva del tracciato dell’Appia antica. Ma anche questa ipotesi dovrebbe inevitabilmente confrontarsi con la messa in Sicurezza della Montagna e con la questione Treno".