"La diretta su Mediaset val bene una messa". Potremmo parafrasare la celebre frase del protestante Enrico di Navarra quando conquistò il regno di Francia si convertì al cattolicesimo e poco fece caso alla sua coerenza. Potremmo usarla per giustificare, come qualcuno sarà tentato di fare, l'invasione dei camioncini di Rete 4 per tutta la giornata di sabato per trasmettere in diretta le celebrazioni religiose pasquali nella meravigliosa Cattedrale di San Cesareo, risalente al 1074. Una grande occasione, se non fosse che la pavimentazione romana di anni ne ha 2000 ed è assolutamente vietato il transito su di essa. 

Cosa fare? La cosa più semplice sarebbe rispettare le regole. Ma Terracina è una città che va in deroga a tutto, nella quale in campagna elettorale e ancor di più con un commissariamento, se vuoi una strada asfaltata è più facile chiamare un candidato in cerca di voti che un operaio comunale; per avere un ponticello compare una Comunità montana di cui si erano perse le tracce; e addirittura società private propongono progetti al Comune per realizzare piccole-grandi opere pubbliche. Per acquisire consensi, naturalmente. 

Intanto, però, le più elementari regole pubbliche vengono ignorate. E ci si ritrova nei giorni in cui cominciano ad arrivare turisti da fuori, con una piazza meravigliosa invasa da strani camioncini con antenne. Come fosse la Casa Bianca. E a ben vedere il prestigio c'è tutto. Ma solo quello. Un luogo davvero ambito è quello nel quale, se vuoi arrivarci, sei tu che devi adattarti e non la città piegarsi alle grandi televisioni.  

Ma di fatto, mentre sulle buche tutti si lamentano, sulla violazione di una piazza romana c'è poco sdegno. D'altra parte è per fede, preghiera. E' la Passione e la Resurrezione. Andiamo in deroga per motivi religiosi. Va bene. I romani erano solo dei pagani. La loro piazza finisce per forza sotto i piedi della cultura cristiana. E poi, direbbero un po' tutti: "Una diretta Tv val bene una messa".

Foto: Angelo Corbi