Il gruppo di Fratelli d’Italia-An Terracina che sostiene la candidatura a sindaco di Nicola Procaccini parla del “Parco regionale dei Monti Ausoni e lago di Fondi”, istituito nel dicembre 2008 con una delibera del consiglio regionale del Lazio. Problemi, promesse, difficoltà sorte nel tempo: tanti - secondo il gruppo politico - i nodi da sciogliere.

"Nelle nobili intenzioni dell’ente, infatti, il Parco avrebbe dovuto valorizzare preservare risorse naturali e culturali, recuperare habitat naturali e specie animali e vegetali, incentivare lo sviluppo economico e sociale del luogo e creare un’area naturale protetta. Con l’inglobamento di Campo Soriano e del territorio circostante, oltre che del Tempio di Giove Anxur e dell’intera zona monumentale, la regione ha incorporato una fetta del nostro territorio comunale, illudendo così un’intera comunità.

Sedotta e abbandonata. Dalle promesse, dal politichese vuoto e retorico. E, soprattutto, dalla distanza istituzionale di un organismo capace di stanziare fondi solo per il personale amministrativo, dislocando in altre sedi (casualmente Monte San Biagio e Fondi) gli addetti alla manutenzione e alla tutela del patrimonio ambientale; o di vincolare l’intera area con norme soffocanti e lesive della dignità degli uomini e delle donne che hanno legato un’intera esistenza a quei luoghi, a quei tramonti.

Un’area – quella legata al comune di Terracina – costretta a navigare a vista. Disomogenea e strutturata con criteri non conformi alla giurisprudenza amministrativa e troppo ampia per pretendere di essere gestita in modo oculato. Senza nessuna prospettiva di crescita, priva della più basilari norme di manutenzione e cartellonistica. Abbandonata da Dio e da alcuni uomini. Quelli che, in tempi non sospetti, blateravano di incentivazione delle attività commerciali e artigianali, ergendosi – al tempo stesso – paladini della natura e del territorio.

Per questo, infatti, chiediamo all’assessore Mauro Buschini una presa di posizione netta e senza esitazioni sulle aberrazioni politiche ed istituzionali che hanno generato un “carrozzone” legato – più che al territorio – agli interessi di alcuni individui presenti sul territorio.  Interessi che partono dalle nostre acque e terminano sulle cime dei nostri monti. E di limpido rischiano di non avere nulla. Un po’ come il nostro splendido mare dopo la direttiva sull’allevamento di cozze propugnata dalla giunta regionale democratica di cui l’assessore all’ambiente Bruschini è parte integrante".