Affari e malavita: non cada il silenzio su un tema che la campagna elettorale deve affrontare in via prioritaria. Lo sostiene il candidato sindaco del Sestante, Agostino Pernarella. "Mi colpisce molto e spiacevolmente - afferma - che Gianluca Corradini, Nicola Procaccini,  Alessandro Di Tommaso e tutti gli altri candidati sindaci non abbiano mai nemmeno sfiorato la drammatica questione del fortissimo potere economico di cui è in possesso la malavita organizzata a Terracina. Che questa sia la situazione, non sono io a dirlo, ma svariati documenti ufficiali e inchieste giornalistiche. E se Corradini, Procaccini e Di Tommaso non hanno voglia di leggere, basterebbe che passeggiassero in città, non per essere notati, ma per guardarsi attorno: si renderebbero subito conto dell’esistenza clamorosa del problema. Invece, Di Tommaso interviene su tutto, invierebbe anche gli auguri di compleanno ad ogni cittadino se gli elettori non fossero migliaia; Corradini e Procaccini fanno a gara a proclamarsi terracinesi di puro sangue: ma perché nessuno dei tre, né ora né prima, ha mai denunciato la trasformazione della loro città in lavatrice di soldi sporchi e la conquista da parte delle organizzazioni criminali di tantissime attività economiche?". 

Pernarella incalza gli avversari. "Cosa li fa tacere? Paura? Incapacità di capire? Il rischio di perdere voti? Come si a pensare che candidati così diano  la garanzia di assicurare alla città un buon governo, se eletti? Anche dopo continueranno o ad avere paura,  o a non capire, o a tenere più ai voti che al bene pubblico. Io, con le mie liste Sestante e Res - conclude Pernarella - ho proposto che il Comune revochi le licenze commerciali, su segnalazione delle forze dell’ordine, ai titolari di attività in odore di mafia e camorra. Sarà uno dei primi atti che approveremo se gli elettori ci manderanno a governare".