Aggredire l'evasione fiscale. Ci fosse bisogno di ricordarlo, è una delle strade maestre per risanare i conti economici del Comune. Un processo lungo e articolato che a Terracina, sulla carta, ha preso piede diverse volte; ultima, l'affidamento alla “Ica srl”, un maxi appalto del valore di 800 mila euro per recuperare tutto il recuperabile. La gara è stata vinta a giugno, dunque, portare pazienza. Ma non è questo l'unico affidamento sfoderato durante la gestione commissariale della dottoressa Erminia Ocello.

A spulciare gli atti, ce ne sono altri due, conferiti in via diretta (e dunque senza gara), dei cui risultati non si è saputo più nulla. Terreni gravati da uso civico, case di proprietà del Comune i cui affitti sono rimasti ai valori degli anni Ottanta, Ici, Imu, Tarsu, Tares, Tia, Tari, che ogni anno fanno registrare sacche di evasione fiscale.

Nell'era del commissario, i primi segnali di lotta all'evasione, (attività anni addietro affidate agli uffici comunali), arrivarono giusto un anno fa. Sono della metà di agosto due affidamenti diretti a due società di Roma, incaricate di rintracciare fabbricati mai dichiarati e introitare canoni enfiteutici e indennità risarcitorie per occupazioni illecite di terreni di uso civico. Un primo affidamento andò alla “Crismatica centro servizi srl”. Un’attività di revisione delle rendite catastali all’interno del database dell’Agenzia del territorio. Complessivamente 39 mila euro il costo. L’ente stabilì in 10 mila euro il compenso per l’attività di revisione delle rendite, mentre in 9,90% l’aggio da riconoscere sugli importi effettivamente riscossi dall’ente. Domanda: l’ente, oltre a pagare, ha mai riscosso gli importi venendo in possesso di informazioni qualificate? È certo che la ditta è stata pagata, come risulta dal documento sulla tempestività dei pagamenti dell'ente.

L’altro affidamento il commissario lo ha concluso, sempre l'estate scorsa, con un’altra società, la “Geropa di Rossini Rocky”, sempre di Roma, ditta che ha lavorato con diversi Comuni tra cui Castel Volturno, Caivano, Alife, Caserta. In questo caso, per un importo massimo di 44 mila euro compresa Iva, il compito era provvedere agli accertamenti e alle riscossioni di indennità risarcitorie e canoni enfiteutici. Risultato? Ora tutto il pacchetto è finito ad “Ica srl”. Ma i risultati delle altre sono conoscibili?