Chiudere l’esperienza degli anni bui iniziati quando al governo c’era il sindaco Stefano Nardi e ripristinare un servizio indispensabile per i cittadini: l’assistenza domiciliare. Lo vuole il candidato sindaco del Pd di Terracina Alessandro Di Tommaso che considera il ripristino del servizio come un intervento “prioritario per una forza politica come la nostra e per tutti coloro che vorranno con noi condividere questo percorso”. “Dal 2009 – prosegue Di Tommaso – l’amministrazione Nardi, con la sospensione della convenzione stipulata con le cooperative sociali, che di fatto ne ha decretato la fine, è stato inferto un colpo mortale alle politiche sociali lasciando senza sostegno tutte quelle forme di fragilità precedentemente assistite e sostenute a domicilio”. L’esponente del Pd illustra anche le modalità con cui arrivare al traguardo. “Il fondo per le politiche sociali della Regione Lazio del 2016, come scritto nella legge di bilancio in corso di approvazione, è stato integrato di ulteriori 25 milioni di euro. Tali risorse da tempo ormai non vengono più trasferite direttamente alle casse dei singoli comuni ma vengono gestite in modo coordinato dall’Ufficio di Piano di Zona in sinergia con il Distretto Socio Sanitario. L’Ufficio di Piano è formato appunto dai rappresentanti del Segretariato Sociale dei comuni afferenti al Distretto, che nel nostro ambito territoriale comprende i comuni di: Terracina, Fondi, Monte San Biagio, San Felice Circeo, Sperlonga, Lenola e Campodimele, dal Distretto Socio-Sanitario della Asl e dai rappresentanti del terzo settore che operano in quel territorio. L’assenza e la non partecipazione a quel tavolo, come peraltro avvenuto in questi anni con le amministrazioni di centrodestra, e l’incapacità di esercitare con un'azione di coordinamento un ruolo attivo attraverso la realizzazione di una associazione intercomunale dei servizi sociali, ha impedito al Comune di Terracina l’accesso ai fondi destinati alla fragilità, alla non autosufficienza ed alle malattie croniche. Non dovrà più accadere in futuro che le risorse restino inutilizzate: l’amministrazione che intendo guidare dovrà essere protagonista nel distretto e nell'ambito dell'Ufficio di Piano. L’incremento del fondo da parte della Regione Lazio sarà occasione irrinunciabile”.