Città senza periferie, con i servizi estesi a tutto il territorio comunale, senza distinzioni di indirizzo. È il modello di città che immagina il candidato sindaco del Partito democratico di Terracina Alessandro Di Tommaso.

“Le amministrazioni comunali – afferma - hanno il compito di programmare lo spazio urbano vivibile nel tempo per indirizzare, localizzare e gestire le attività della comunità. Ebbene allora è giunto il momento di pensare ai quartieri che soffrono proprio per la distanza, non solo spaziale, dal resto della città. Nella città che immagino vorrei che tutti i cittadini, sia abitanti del centro storico che dei quartieri periferici, abbiano la stessa qualità della vita e che ognuno di loro si senta a casa propria nella strada in cui abita. Solo così possiamo ridistribuire quel benessere fatto di cose semplici quanto essenziali”. Il candidato pensa a interventi mirati nelle tante aree periferiche di Terracina, da Borgo Hermada al Frasso, da La Fiora a Porto Badino, Foce Sisto e Barchi.

“Facciamo in modo che non siano più schiacciati dalla riduzione degli spazi verdi, dal consumo del suolo, dalla dipendenza dalle autovetture per la mancanza di servizi e infrastrutture leggere. Io dico: a Terracina mai più quartieri dormitori o frutto di quella dispersione urbana dovuta alla mancata visione del centrodestra che ha governato la città negli ultimi 14 anni senza regole. Terracina è una città fratturata e il mio obiettivo è quello di ridurre le distanze e le differenze tra i diversi quartieri in cui tutti possono dire di stare finalmente bene”.