Il sogno di veder riemergere l’antica Velitrae romana dalla voragine di piazza Pagnoncelli è sfumato. Nelle scorse ore, infatti, gli esperti dell’associazione “Sotterranei di Roma” hanno effettuato un sopralluogo all’interno della grossa buca e delle grotte riemerse dal sottosuolo del centro storico, appurando che si tratta di cunicoli di epoca medievale.

La storia
Il fatto originario risale ad alcune settimane fa: i sampietrini di piazza Pagnoncelli - slargo del centro storico alto a cui si accede dal vicolo della Chierica e dove si trova lo stabile che fino a diversi anni fa ospitava la caserma della Guardia di finanza - iniziarono a cedere giorno dopo giorno e venne ritenuto necessario un intervento di accertamento circa la natura della voragine.

Scavando e rimuovendo il selciato, ci si rese conto che non c’erano - nel punto del cedimento originario - delle tracce di umidità tali da lasciar pensare a una perdita fognaria, ma a cadere giù era stata la volta di una grotta. Di conseguenza, si decise di ampliare lo scavo per far riemergere quanto contenuto nel sottosuolo della piazza e apparvero un paio di cunicoli, con accanto un muro. Il reticolato, a prima vista, sembrò appartenere a un muro di epoca romana: di conseguenza, dopo i primi sopralluoghi dall’alto, si iniziò a sognare: seppure con i piedi di piombo, in molti iniziarono a pensare che, dal sottosuolo, era pronta a riemergere l’antica Velitrae, patria della gens Octavia. E come in tutti i sogni, si iniziò anche a pensare a come valorizzare il sito.

Le novità
La possibile presenza di resti d’epoca romana ha fatto mobilitare gli esperti in materia. Di conseguenza, l’associazione “Sotterranei di Roma” ha predisposto un controllo e gli speleologi (come si evince anche dalla pagina Facebook dell’associazione, da cui è tratta anche una delle foto che pubblichiamo) si sono calati nello scavo. «Si tratta - hanno scritto gli esperti - della muratura di scantinati d’epoca medievale, erroneamente scambiata, dai primi che erano accorsi sulla scena, per opus incertum romano. Di qui l’errore che aveva fatto pensare alla città romana».

Di conseguenza, ora si valuterà il da farsi e, probabilmente, si studieranno le modalità per ricoprire lo scavo e rendere di nuovo fruibile l’intera piazza.